Un giorno, parole di Stephen King, mentre è a New York, vede una donna all’esterno di un albergo parlare al cellulare e si chiede: “che cosa sarebbe successo se all'improvviso quella donna avesse ricevuto un messaggio che la esortava ad uccidere»?. Da qui nasce una storia, “Cell”, che parte un 1 ottobre dei giorni nostri, in cui viene mandato un segnale, l’impulso, a tutti i cellulari incitando quelli che lo ascoltano a scatenarsi in una furia omicida. Ovviamente non tutti cadono schiavi del messaggio, una piccola percentuale, i “nornies”, ne è immune anche se, vivendo assieme a tutti gli altri, la loro sopravvivenza è in dubbio. Da qui si scatena una grande lotta tra il bene ed il male, degna di alcune grandi vicende scritte precedentemente, dove questo Impulso è dipinto come il segnale della fine del mondo portato proprio da quell’elemento che oggi in noi ha uno dei più grandi valori: il cellulare. Abbiamo visto questo elemento apocalittico devastante anche in romanzi come “L’ombra dello scorpione” in cui nella popolazione si insinuava una strana influenza che portava alla distruzione del mondo come lo conosciamo. Certamente King, con questo nuovo lavoro, ha colto nel segno e se ne sono accorti anche quanti coinvolti nella promozione. Infatti, per il lancio del volume, è stato mandato un messaggio sms in tutti i cellulari di alcuni operatori per annunciare che il romanzo è uscito. Ma non basta, usando una tecnica che fino ad oggi è stata monopolio del mondo musicale, è possibile scaricare due suonerie dal sito ufficiale del volume: la prima contiene la voce dell’autore che mette in guardia perché “La vostra prossima chiamata potrebbe essere l'ultima”; la seconda, “Stai tranquillo, è un "normie" che chiama” aggiungendo un invito a collegarsi al sito della promozione per altri sfavillanti contributi.

Questo genere di promozione non è mai stato usato nel mondo editoriale e, quale migliore occasione per usare un nome stra-affermato per testare se il meccanismo potrebbe dare buoni frutti? Con questo romanzo King si vuole mettere di nuovo in quell’orticello di vita reale, che si annuncia finemente spiegata alla “Miglio verde”, “IT”, “L’ombra dello scorpione” in cui accade l’inspiegabile tornando forse indietro al vecchio clichè che lo aveva affermato come romanziere ed allontanandosi da quel filone del precedente lavoro, “Colorado Kid”, che lo ha visto impegnato in un giallo di giornalismo investigativo dal finale definito troppo dubbio, eccellente per romanzi come quelli di Agatha Christie ed il suo Assassino sull’Orient express ma non per i lettori di King poco abituati.