Secondo una notizia ANSA pubblicata di recente servono spazi adatti e moderni ai servizi della polizia giudiziaria di Parigi. Così il 36 del Quai des Orfevres, indirizzo mitico del commissario Maigret di Georges Simenon, rischia di essere trasferito. La nuova sede sarà probabilmente o in rue de Tolbiac, come chiede il premier Dominique de Villepin, o in rue Massena, tra l'Opera Garnier e la chiesa della Madeleine, come suggerisce il sindaco di Parigi.

Nell'epoca di internet e delle indagini col Dna, la fine della storica sede polverosa dell'ex capo dell'antigang, uscito dalla penna di Simenon, situata nel cuore di Parigi, di fronte alla Senna, nell' Ile de la Cité, a duecento metri dalla cattedrale di Notre Dame e vicino al Palazzo di giustizia è ormai pubblicamente annunciata. "Spazi adeguati e moderni per accogliere in un unico luogo l'insieme dei servizi della polizia giudiziaria", è l' auspicio di Frederic Pechenard, capo del servizio, e del ministro dell'interno, Nicolas Sarkozy. Sono in gioco più di 200 anni di presenza della polizia sull'Ile de la Cité. Secondo Roger Le Taillanter, autore di '36, quai des Orfevres-Le dossier', risale al 9 agosto del 1792, quando il nuovo sindaco di Parigi Petion e la sua polizia rivoluzionaria vi si istallarono. L' edificio venne poi distrutto dai comunardi nel 1871.

L' attuale struttura è la ricostruzione del 1876, un solido casermone con la sua celebre torre dal tetto a punta. La polizia giudiziaria vi si è istallata nel 1913: allora erano 700 uomini ripartiti in tre servizi di brigata. "Il 36 bisogna guadagnarselo", ha detto al 'Journal du Dimanche', un commissario che ha dovuto attendere cinque anni prima di conquistare il suo posto al quai des Orfevres. "E' come andare in serie A nel calcio, o giocare ai Campionati europei", ha aggiunto. I poliziotti hanno buone ragioni per lamentarsi."Ad ogni visita del comitato d'igiene e di sicurezza è una catastrofe", ha detto un ufficiale: "Per non parlare degli scarafaggi: sono anni che lottiamo contro di loro inutilmente!".

 "A parte le uscite di sicurezza al secondo piano, gli armadi di sicurezza e i computer non è cambiato nulla. L'estate in mansarda è insostenibile, non c' è una sala d' attesa: le persone devono aspettare nei corridoi", ha spiegato un comandante che vi lavora da una ventina d' anni. "I nostri uffici sono indegni di una polizia moderna", ha detto un giovane commissario che tuttavia non vorrebbe lasciare l' Ile de la Cité: "Le procedure sono più complesse. Si passa sempre più tempo in ufficio rispetto a prima. Ci servono spazi sicuri. Le vittime devono poter essere accolte in modo che non incrocino i loro aggressori. Cosa impossibile oggi". Ora non resta che trovare una superficie di 23.000 metri quadrati con 600 posti parcheggio per accogliere i 2.200 funzionari di polizia ed i loro veicoli.