Influenzato dalla rapida successione di incredibili scoperte scientifiche e tecnologiche e dai primi studi evoluzionistici  a firma di Erasmus Darwin, vede la luce nel  1817 il Frankestein di Mary Wollstonecraft Shelley, nel tentativo di spiegare un universo in pieno mutamento e di rappresentare la falsa onniscienza in cui l'uomo all'epoca si cullava, questo romanzo rappresenta la genesi del genere fantastico frutto di una perfetta fusione di elementi gotici e fantascientifici.

La scrittrice inglese nacque il 30 agosto 1797 in un ambiente ricco di stimoli culturali e di pensieri decisamente innovativi, da due genitori letterati ed intellettuali: il padre, William Godwin, fu filosofo, terorico, politico e scrittore appartente al movimento del razionalismo anarchico, la madre Mary Wollstonecraft, scomparsa prematuramente, viene considerata l'antesignana di tute le femministe, tra le prime a promuovere i diritti della donna, scrisse una serie di testi sul femmismimo, fu attiva militante del movimento, decisamente progressista, fu la fondatrice di un circolo che per la prima volta accoglieva le donne di ogni ceto sociale, tra cui molte scrittrici. A lei si deve il primo manifesto femminista di tutti i tempi, tra l'altro pubblicato anche in Italia nei caldi anni '70.

 

La vita della madre di Mary Shelley fu per molti versi drammatica, e per alcuni aspetti simile e  speculare a quella che ebbe poi la figlia, protagonista di una fuga d'amore e di una relazione clandestina  dopo aver concepito una figlia fuori dal matrimonio, tentò il suicidio a seguito dell'abbandono dell'amante, e infine lo seguì fino in Scandinavia, scrivendo poi un romanzo su questo inseguimento d'amore, Travel, dove descrive se stessa come un'intellettuale alle prese con le difficile scelte di donna e di madre, nonchè di rivoluzionaria. Di lei ci restano le struggenti lettere d'amore al suo perduto amore, il diario di viaggio, e un successivo romanzo sempre autobiografico dal titolo Maria, or The Wrongs of a Woman pubblicato postumo dal vedovo, il padre di Mary, con cui aveva intrapreso una nuova relazione dopo la precedente drammatica esperienza amorosa, e che sposò solo dopo essere rimasta nuovamente incinta. Morì di febbre puerperali nel 1797 dopo aver dato alla luce Mary.

 

Mary, invece,  sulle orme delle esperienze materne, a soli 16 anni incontra durante un soggiorno in Scozia il romantico, giovane e geniale poeta ribelle Percy Bysse Shelley, e lo segue in una romantica fuga d'amore fino in Svizzera, lo sposa solo nel 1816, dopo la morte per suicidio della prima moglie di lui, Harriet Westbrook, anch'essa giovanissima.  Con il marito viaggia attraverso l'Europa in Francia, Germania ed Olanda, ed approda infine in Italia.

 

Come per le sorelle Bronte la sua vita fu improntata da una serie infausta di tragedie ed eventi lussuosi, succedutisi senza interruzione: nel  1822 muore il marito Percy per il naufragio del suo natante da diporto nelle acque tra Genova e La Spezia, i comuni amici Byron e Polidori muoiono anch'essi giovanissimi, Byron a Missolungi, Polidori suicida, la nipotina Allegra, figlia che la sorellastra Claire ebbe da Byron, fu da questi affidata a un Istituto dove morì di malattia in tenera età, come accadde anche ai figli di Mary e Percy, di cui solamente uno sopravvisse.

 

L'esistenza di Mary stessa si trascinò tormentata da scandali, amori non corrisposti, e aspre difficolà economiche fino alla morte, probabilmente per un tumore al cervello, nel 1851.

 

Tuttavia nonostante le alterne vicende Mary Shelley, a quanto ci risulta,fu in assoluto la prima donna a vivere dei suoi proventi di scrittrice, nonostante fosse stata costretta a dare alle stampe le sue prime opere in forma anonima, o sotto pseudonimo maschile. E il suo romanzo, definitivamente consegnato al mito della storia della letteratura, essendo in assoluto il capolavoro che vanta in tutti i tempi il maggior numero di imitazioni, dimostra una struttura narrativa particolarmente ardita ed innovativa.

 

Come tutti sanno, la genesi di questo romanzo ebbe inizio durante un incontro, la cui storia  appartiene ormai alla leggenda. Nell'estate del 1816 Lord Byron si trovava sul lago di Ginevra, in una suggestiva Villa, la Villa Diodati, che aveva preso in affitto per la stagione, e la sera,  per ingannare la noia di una lunga serie di giorni piovosi, davanti al caminetto gli ospiti eccellenti di quel soggiorno estivo, dopo aver narrato storie di fantasmi facendo a gara per raccontare la storia migliore, decidono di dar vita a una gara di scrittura, con l'idea di preparare ciascuno una storia attinente al genere gotico-orrorifico.

 

I presenti erano Lord Byron (padrone di casa), il poeta Percy Bysshe Shelley, accompagnato dalla sua giovanissima moglie Mary Wollstonecraft e il medico John Polidori, e quella fu una notte memorabile per la storia della letteratura.

 

Byron e Shelley composero due brevi racconti, The Burial e The Assassin, Polidori ideò un romanzo breve Il Vampiro, poi dato alle stampe nel 1819, anch'esso antesignano di uno specifico filone letterario di indiscussa fortuna, sopravvissuto fino ai nostri giorni, e Mary stese una novella ispirata al mito di Prometeo, dal titolo di Frankestein, pubblicata nel 1818 e destinata alla consacrazione eterna nella storia della letteratura.

 

Pur non essendosi mai cimentata con il genere, l'opera di Mary risultò talmente carica di orrore inespresso, che ella sentì il bisogno di celarsi dietro un immaginario sogno " a occhi aperti" che, disse, le aveva ispirato il racconto, rivelandosi forse, la prima esperta di Marketing Letterario nella storia.

 

Difficilmente si riesce a immaginare una trama simile concepita da una mente femminile, ed era certo più semplice trovare riparo nel facile espediente di un evento onirico.

 

La novella iniziale era molto più breve, e furono necessari anni di rielaborazioni per portarla a compimento nella forma attuale. Sia la trama che la struttura narrativa sono ardite e ardimentose, prospettando dei modelli innovativi per l'epoca e dei contenuti che furono a suo tempo aspramente criticati. Negli anni a venire la critica letteraria ha creduto di rintracciare in quest'opera, dichiaratamente ispirata al mito di Prometeo, influssi e connotazioni comuni con le opere di Milton  ne Il Paradiso Perduto, di Omero nell'Iliade e nelle Metamorfosi, di Shakespeare ne LaTempesta e nel  Sogno di Una Notte di Mezza Estate, di Stevenson nel celeberrimo Dr. Jekyll and Mr Hyde, e di  Oscar Wilde ne Il ritratto di Dorian Gray.