“E’ un errore gravissimo quello di formulare ipotesi prima di avere tutti gli indizi. Distorce  il giudizio” C. Doyle

Dalla scena del crimine è possibile risalire alla personalità del reo. Ogni indizio, ogni traccia segna un impronta indelebile e a volte indecifrab

ile che conduce all’identità del serial killer, permettendoci di aprire  la porta che cela  la sua realtà psichica. Ogni indizio rappresenta un tassello di fondamentale importanza nella ricostruzione del delitto che come un mosaico si compone di innumerevoli parti.

Per questo nel libro si parte dall’analisi della scena del crimine, applicata da un caso attinto dalla cronaca, per giungere a capire chi è

il serial killer, come si muove nella sua danna di morte in cui le note vengono scritte col sangue di vittime innocente sul pentagramma del

la quotidianità.

Organizzato e disorganizzato, missionario o visionario

il serial killer lascia dietro di sé un ombra di inquietudine e di mistero che solo un attento investigatore riesce  a risolvere.

Chi è in realtà il serial killer? 

In Profilo psicoanalitico del serial killerAntonio Marco Campus, criminologo e dottore in psicologia clinica all’università Sapienza di Roma,  parte dalla  trattazione della genesi del serial killer, in una prospettiva multidimensionale che prende in esame la struttura di personalità e i suoi disturbi, le parafilie sessuali, le inquietanti condotte devianti e il ruolo del contesto – famiglia, per  entrare nel vivo dell’argomento sviscerando le innumerevoli c lassificazioni dell’omicida seriale.

Attraverso una sintetica classificazione dell’omicida seriale, elaborata in conformità ai diversi paradigmi, si giungerà a considerare  la figura del

la madre assassina e quella dei bambini autori di omicidi plurimi e seriali.

Vengono altresì esaminate le dinamiche relazionali nel binomio vittima-aggressore, e il concetto di morte nella struttura architettonica endopsichica dell’omicida seriale, che introduce un interessante ipotesi circa la presunta capacità  d’amare del reo. L’omicida seriale è in grado di amare? Ama le sue vittime e di che colore si tinge tale sentimento?

A seguito di una corposa classificazione del serial killer secondo diversi parametri, il focus viene spostato sulla distinzione tra offender organizzato e disorganizzato secondo la classificazione operata dagli agenti del F.B.I. A ciò segue un’attenta e scrupolosa ricostruzione del criminal profiling di quattro serial killer: Luigi Chiatti, John Wayne Gacy, Andrej Chikatilo e Aileen Wournous che, messi a confronto tra loro, hanno permesso di estrapolare corrispondenze, punti di contatto e discrepanze tra quattro figure di spicco all’interno del panorama criminologico degli offender seriali per osservare come il contesto ambientale abbia agito ai fini della condotta delittuosa.

Tutto ciò conduce alla questione della prevenzione, della diagnosi e del trattamento dell’omicida seriale esplicitato nel capitolo conclusivo. Prendere in considerazione questi tre assunti è importante e doveroso per evitare di  ripiegare le nostre convinzioni di incurabilità del reo su se stesse, impedendoci di procedere, se pur con passi incerti, in un cammino che porta al recupero e alla riabilitazione dell’offender. 

 

Profilo Psicoanalitico del serial killer,

Antonio Marco Campus, Bonanno editore 2008, pag.248, euro 19,00