- Quindi non come quando uno viene impiccato:rottura delle vertebre e soffocamento.Qui,morte istantanea. L’assassino alle spalle gli ha rotto il collo.

- E’quello che ha ipotizzato il dottor Widor.

- Uhmm...  Ma, dov’è l’inghippo?

- Ecco: innanzitutto, laddove hanno detto di aver visto fiamme non c’era nulla di bruciato, e poi, e questo son sicuro che La interesserà parecchio, prima e poi l’avvenuto incendio nessuno è entrato e nessuno è uscito dal corridoio in fondo al quale è stato ritrovato il corpo: c’erano infatti due camerieri che stazionavano al pianerottolo, e tutti e due hanno asserito sotto giuramento che NESSUNO è entrato e nessuno è uscito da quel corridoio finché son arrivati quelli che erano convinti che vi fosse stato un principio d’incendio.

- E il corpo completamente nudo, e senza un solo pelo, e coi capelli completamente rasati a zero.

- Interessante !!! Molto interessante !!! Ma... si potrebbe vedere il posto?

- Ovviamente. Una macchina è fuori, e ci sta aspettando.

- Allora lei...

- Ma certo ! Ero sicuro che il grande Merlini sarebbe stato interessato.

 

Una volta che furono arrivati al maniero, Merlini non si precipitò, laddove gli altri erano convinti che andasse subito, cioè laddove era stato trovato il corpo, ma dove avevano visto l’incendio: dal giardino, potè osservare che si distingueva molto bene il pianerottolo e i vetri erano molto puliti, nonostante il sole fosse oramai già tramontato.

Li stava aspettando l’Ispettore Brown. Merlini salì gli scalini e si trovò nell’atrio di quello che pareva un tetro e romantico castello scozzese: pannelli di quercia alle pareti, rigorosamente di pietra, stemmi araldici, mazze e spade incrociate e lungo le scale una rassegna dei maggiori antenati.

Dopo un piccolo pianerottolo, si accedeva al primo piano: era diviso in un grande atrio, un po’più piccolo di quello sottostante, in cui vi era un bel pianoforte a mezza coda, e due corridoi che si dipanavano alle ali: in uno, quello di destre era stato trovato il cadavere. Osservò che dal pianerottolo era praticamente impossibile NON VEDERE chi vi fosse entrato o uscito.

Quindi si diressero al punto del ritrovamento: era il fondo del corridoio. In esso si affacciavano 6 porte, ma tutte erano chiuse.

- Dove conducono?

- A nulla. Rimangono solo le porte: dietro vi è il muro. Le rispettive soglie sono state murate e dietro vi è l’atrio: in sostanza le camere, che erano piccole (erano quelle destinate alla servitù, al tempo in cui il castello era ancora in Scozia), sono state assorbite dall’atrio.

- Ma allora... Perché?

- Sostanzialmente per un motivo estetico, giacché nell’altro corridoio vi sono le medesime porte che si aprono tre a tre, e in questo l’ultima camera a destra è ancora in essere: è stata accuratamente perquisita, e vi posso dire che nessuno vi è entrato da molti molti anni fa: sul pavimento vi era uno strato uniforme di polvere, e tale era sui mobili; e la serratura e i cardini hanno cigolato.

- Deduco quindi che il corridoio non veniva usato da molto tempo...

- Sicuramente!

- E che ci è andato a fare allora Philip?

- Non lo sappiamo- disse Brown. -  La cosa certa è che alle 13,55  Philip era vivo: ha parlato col suo maggiordomo. Cinque minuti dopo era morto. Ma il bello è che NESSUNO, dico NESSUNO, LO HA VISTO ENTRARE NEL CORRIDOIO, né tantomeno HANNO VISTO USCIRNE ANIMA VIVA.

- Come a dire che è potuto uscire solo uno spirito !

- E il personale di servizio è degno di fede?

- Non avrebbero il motivo di mentire. Ma per di più c’è Anne, la cognata, che era al pianterreno e giura che nessuno è salito, come pure Dick era sopra, nel piccolo atrio del primo piano, e anche lui giura che nessuno ne è uscito. Insomma...

 

- Un gran bel rompicapo, non c’è che dire!

- Ah, questo è sicuro!

- Sicuramente, qualcuno mente, altrimenti...

- Altrimenti...

- Dico altrimenti... è entrato l’uomo invisibile.

- Si diverte lei. Ma io no. Li vede i giornali domani mattina? L’uomo invisibile uccide Huyes: sai che risate…E io, in mezzo!

- Non se

la prenda. Sicuramente c’è sotto qualcosa, un gioco di prestigio. Maledettamente abile. Ma, ogni gioco di prestigio a voler vedere bene, ha i suoi punti deboli: bisogna solo trovarli. Vediamo il luogo dell’omicidio.

 

Il corridoio era buio. Accesero le luci: fioche, ma comunque bastanti a rischiarare l’oscurità. Percorsero il tappeto rosso, usato e scolorito per tutta la sua lunghezza, notando che in effetti da una parte e dall’altra si notavano tre porte per lato: tre non si riuscivano ad aprire, e delle altre tre, due erano bloccate, ed una sola, quella immediatamente prima della fine del corridoio, cigolando con un rumore sinistro, si apriva su una stanza buia: accendendo la luce si vedeva in effetti come non fosse usata da molto tempo, e uno strato uniforme di polvere ricopriva il pavimento.