La Casa Editrice Giuntina di Firenze presenta agli appassionati di gialli il romanzo Il fantasma del Ghetto (L'homme à la bauta, 2002) dello scrittore Jacquot Grunevald.

L’azione si svolge a Venezia durante il suo famoso carnevale, quando tutti girano per la città mascherati e proprio in Piazza San Marco viene ucciso il nobile francese Alexandre de Feltes mentre girava per la città mascherato da cardinale. Il nobile è un discendente di un famoso inquisitore Bernardino da Feltre.

Poco dopo su di un muro di una casa all’interno del ghetto viene trovata una scritta con cui un misterioso personaggio dichiara che tutti i discendenti dell’inquisitore saranno uccisi, c’è anche una firma, è quella di Beniamino Da Costa un uomo morto nel XVI° secolo.

Indagando su questo nome emerge un fatto strano, la sua tomba, trovata all’interno del cimitero degli Ebrei viene trovata scoperchiata e nessuna traccia dei suoi resti.

Le indagini della polizia non danno alcun risultato e il tutto viene archiviato finchè con l’arrivo di un nuovo commissario saranno riaperte e grazie all’aiuto del rabbino Fix si arriverà a una soluzione inaspettata.

un brano: 

Veniva avanti come una di quelle vecchie bambole meccaniche, facendo perno su una gamba per sollevare l'altra. Ma si distingueva male, in lontananza, nella nebbia. Lampione dopo lampione, si poteva vedere solo una forma umana che zoppicava nel buio. L'uomo procedeva in senso contrario alla folla e, all'improvviso, scomparve. Dietro di lui, straripante di sfilate, di saltimbanchi, di cani ammaestrati e prestigiatori, il Carnevale dava inizio alla sua ottava notte. Era l'ora in cui nelle trattorie delle Mercerie, di San Marco o di Rialto le maschere cedevano ai bigoli in salsa, al fegato alla veneziana, alle cozze innaffiate con il Soave e agli spaghetti al nero di seppia; l'ora in cui, lungo il Canal Grande, strillando o minuettando, ridendo malgrado il freddo che trapassava la seta e i velluti, conti e duchesse per un giorno, o per una notte o un fine settimana, passeggiavano con Casanova e Matamoros, verso i grandi alberghi di marmo e oro e i palazzi riscaldati.

Riapparve di nuovo, o piuttosto, ingrandita dal mantello nero, all'entrata del Ghetto fu vista un'ombra allungarsi sul marciapiede prima che, elevandosi sul selciato, come se ne emergesse, apparisse una silhouette con un Tricorno veneziano in testa.

L’autore: 

Jacquot Grunewald è nato nel 1934 a Strasburgo. Diplomato al Seminario rabbinico di Parigi, è uno studioso del Talmud, giornalista e scrittore. Nel 1985 è andato a vivere in Israele.

la “quarta”: 

Mentre il carnevale impazza a Venezia, Alexandre de Feltes, un nobile francese mascherato da cardinale, e discendente dall’inquisitore Bernardino da Feltre, viene ucciso in piazza San Marco. Il silenzio raccolto del Ghetto viene turbato dalla presenza inquietante di una maschera in mantello nero e tricorno nero che scompare nel nulla come un fantasma lasciando su un muro una scritta che promette vendetta per i discendenti di Bernardino da Feltre. Lascia anche la sua firma: Beniamino Da Costa. Nel vecchio cimitero degli ebrei, la sua tomba, risalente al XVI secolo, viene ritrovata scoperchiata. Tutto sembra indicare che il fantasma vendicatore è l’autore del delitto in piazza San Marco. La polizia italiana si affretta ad archiviare il caso. L’arrivo del nuovo commissario rimetterà tutto in discussione: convinto che l’assassino sia venuto dalla Francia, attiva i suoi canali e convince la polizia francese a riaprire le indagini. Gli indizi sono scarni e criptici, solo l’acume e la conoscenza delle tecniche di indagine talmudiche del rabbino Fix – al quale erano stati chieste informazioni sulle usanze ebraiche – riuscirà a risolvere il caso.

Jacquot Grunewald, Il fantasma del Ghetto (L'homme à la bauta, 2002)

Traduzione Vanna Lucattini Vogelmann

Casa Editrice Giuntina, pagg. 220, euro 15,00