Torniamo a occuparci dell’ultimo pastiche proposto d Gargoyle che avevamo anticipato il 25 gennaio scorso su queste pagine, quando il titolo era ancora provvisoriamente Sherlock Holmes e la piaga di Dracula. Alla fine il libro è uscito col titolo Sherlock Holmes e il morbo di Dracula e, come avevamo premesso, lo scontro tra mondo analitico razionale e mondo dell’occulto è avvenuto, anche se le regole del gioco si sono fatte via via più contorte.

Cominciamo col dire che il lavoro di Stephen Seitz, giornalista, editor e buon conoscitore del Canone e dell'opera di Bran Stoker, è ben scritto e scorre via abbastanza bene alla lettura. Nel suo pastiche - prima opera da lui scritta con Sherlock Holmes - figurano molteplici personaggi noti agli appassionati del genere: dal perfido professor Moriarty, a Gregson e Stamford, si cita anche il colonnello Ross, Lestrade, la moglie di Watson (Mary), il re ereditario di Boemia, ecc. Naturalmente non mancano vampiri e e Dracula.

Diciamo fin da subito che il Conte Dracula descritto da Seitz nel suo romanzo è ben diverso dal vampiro proposto da Loren D. Estleman (Sherlock Holmes contro Dracula) o dalla figura del vampiro del Barone Barlucci di Dean Turnbloom (Sherlock Holmes and the Whitechapel Vampire). In realtà il Conte figura solo in alcune parti del libro, con fugaci apparizioni, lasciando spazio a una storia che vede intersecarsi una crisi finanziaria internazionale, un Watson piuttosto geloso per il comportamento atipico della moglie Mary, un Van Hersing, ovvio antagonista del Conte Dracula e una nuova lettura dei fatti accaduti dopo lo scontro finale tra Holmes e Moriarty alle cascate di Reichenbach.

Seppur resta difficile accettare una doppia morte di Holmes (e tutto ciò che ne consegue), il libro è piacevole ed è in grado di intrattenerci buttando qua e là anche briciole di Canone, come quando l’avventura si incrocia temporalmente con quella di Silver Blaze, o quando Moriarty e Holmes si incontrano prima di Reichenbach. O ancora, quando durante il funerale di Holmes, si trovano ad accompagnare la bara del detective Watson, Mycroft, Stamford, Reginald Musgrave, Lestrade e Victor Trevor... Naturalmente se Sherlock Holmes riuscirà o meno a salvarsi non ve lo sveliamo, perché sarebbe un vero delitto.

Tornando al libro nel suo insieme, ci lascia solo un po’ perplessi il passaggio iniziale quando Miss Murray giunge in Baker Street introdotta “dal domestico” (!?)… per il resto ci sono momenti delle tre parti del romanzo piuttosto intriganti (forse la seconda parte è un po' meno intensa delle altre due) e la scena in cui Watson vede Holmes nella sua versione più demoniaca suonare il violino, non può che farci tornare alla mente, con un brivido che ci percorre la schiena, uno dei racconti lovecraftiani più orrorifici e toccanti di tutta la sua produzione dal titolo La musica di Eric Zahn.

Stephen Seitz, Sherlock Holmes e il morbo di Dracula

Traduzione di Francesco Riezzo

Gargoyle Books — Pag. 200 — 12,90 €

ISBN 9788898172009