Nato nel 1991 con il romanzo L’ultimo detective (GM 2334), il sovrintendente del CID di Bath Peter Diamond è stato protagonista di molte avventure, tutte firmate da Peter Lovesey: la più recente, The Stone Wife, è appena uscita in patria.

Il Giallo Mondadori n. 3097 presenta questo mese in edicola l’undicesima inedita indagine di Diamond: Colo di scena (Stagestruck, 2011).

      

Dalla quarta di copertina:

Il pubblico del Theatre Royal di Bath si attende uno spettacolo straordinario da Clarion Calhoun, celebre cantante pop al debutto come attrice. E certo le sorprese della serata superano ogni aspettativa. Perché Clarion, poco dopo la sua entrata in scena, si porta le mani al viso e inizia a lanciare grida spaventose. Ma niente del genere è previsto dal copione. Ricoverata d’urgenza con ustioni gravissime, si sospetta che con il make-up le sia stato applicato un acido. Un tragico incidente? Un atto deliberato? L’episodio ha risvolti sinistri. Come la farfalla morta trovata nel camerino della star, un dettaglio che sembra seminare il terrore nell’ambiente. O come la leggenda della “dama grigia”, il fantasma di una suicida che dicono si aggiri nei meandri del teatro. Sarà un’indagine difficile per l’investigatore Peter Diamond, costretto ad affrontare paure profonde che riaffiorano dal suo passato. Tanto più difficile, quanto più bravo sarà l’assassino a recitare la sua parte.

      

Ecco un estratto:

L’informazione relativa alle ferite riportate da Clarion al viso fu riferita quello stesso giorno al capo del CID di Bath, il sovrintendente investigativo Peter Diamond, un uomo decisamente abituato ai drammi, ma non a quelli di stampo teatrale. Non amava affatto andare a teatro, perciò aveva già iniziato a erigere le barricate.

— Siamo sicuri di non correre troppo, signora? — domandò a Georgina Dallymore, il vicecomandante della polizia. — Come sappiamo che non è stato un incidente?.

— Abbiamo quantomeno ragione di sospettare — rispose lei, stringendo le labbra come a scoraggiare il dibattito. — Non le sto ancora proponendo un’indagine in piena regola, però dobbiamo essere informati e pronti a entrare in azione. Se fosse un crimine, sarebbe particolarmente odioso. Quella povera donna rischia di restare deturpata per tutta la vita.

— È messa così male?

— Stando ai giornali, sì. Nel caso ora intenda ricordarmi che però lei è specializzato in omicidi, mi permetta di farle presente che questa è una specie di morte.

— In che senso?

— Nel senso che rappresenta la fine di una carriera nel mondo dello spettacolo. Clarion Calhoun è molto famosa.

Lui annuì. — Persino io ne avevo sentito parlare. Ha un nome stupido, ma non lo si dimentica.

      

Peter Lovesey è nato a Whitton il 10 settembre 1936. Laureato in inglese all’università di Reading, ha insegnato in vari college dal 1961 al 1975. Il suo primo romanzo poliziesco è del 1970. Lovesey, che ha affrontato diversi generi, dal giallo storico, ambientato in epoca vittoriana, ai classici delitti della “camera chiusa”, ha vinto numerosi premi, tra i quali il Grand Prix de Littérature Policière nel 1985, il Grand Prix du Roman d’Aventures nel 1987 e per diverse volte il Silver Dagger della Crime Writers’ Association.

      

Colpo di scena di Peter Lovesey (Il Giallo Mondadori n. 3097), 280 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Mauro Boncompagni