Era il 1955 quando nella collana “I Gialli Proibiti” (Longanesi) apparve nel numero 29 Il poliziotto è marcio (Rogue Cop, 1954) di William Peter McGivern, tradotto da Elisa Marpicati. Dopo alcune ristampe, il romanzo nel 1991 entra nella prestigiosa serie “Interno Giallo”.

Ora finalmente torna in edicola - sempre con la stessa preziosa traduzione - grazie a I Classici del Giallo Mondadori n. 1342, in edicola questo marzo: lo stesso marzo in cui nel 1956 arrivò in Italia il film tratto dal romanzo, Senza scampo con Robert Taylor e Janet Leigh.

     

Dalla quarta di copertina:

Il sergente Mike Carmody un poliziotto modello? Un tempo, forse, o magari in un’altra vita. Mike oggi è un venduto, uno che tiene i piedi in due staffe. Del resto le partite a poker con i colleghi non bastano ad arrotondare il misero stipendio. Così è sul libro paga di Ackermann, il potente boss della città, per il quale sbriga qualche lavoretto, e tutto è sempre filato liscio. Finché arriva l’incarico che non avrebbe mai voluto ricevere. Il fratello minore Eddie, anche lui in polizia, ha assistito a un omicidio e identificato l’assassino in un uomo di Ackermann. Mike sa bene che suo fratello è ancora vivo solo in virtù del loro legame di sangue, altrimenti sarebbe già sottoterra. Ma ora tocca a lui “convincerlo” a ritrattare la testimonianza. Il guaio è che Eddie non è in vendita. È un poliziotto modello, di quelli veri. Anche Mike avrebbe potuto esserlo, e ha l’ultima occasione di dimostrarlo proteggendo l’unica persona realmente pulita da una sentenza di morte.

    

Ecco un estratto dall’incipit:

Giocavano a poker da molte ore ormai, senza un particolare entusiasmo, ma semplicemente per ammazzare il tempo in quel tranquillo pomeriggio di sabato. Più tardi, al cader della notte, la vita della città li avrebbe chiamati al loro lavoro di polizia.

Per il momento l’altoparlante taceva e gli agenti se ne stavano seduti attorno a un tavolo bruciacchiato dai mozziconi delle sigarette. L’aria era pesante e viziata. Nel locale accanto un impiegato, addetto ai rapporti da archiviare, scriveva a macchina con aria assorta e si interrompeva solo di quando in quando per bere un sorso di caffè da un bicchiere di carta.

Nell’ufficio di Wilson le luci erano spente. Il tenente stava compiendo un giro d’ispezione, sarebbe tornato solo più tardi, verso le undici. L’ora di punta per lui e per i suoi uomini.

Seduto sulla panca di legno che correva lungo la parete c’era un giornalista chiamato Murphy, un uomo tozzo e trasandato dal florido viso tondo. Murphy stava risolvendo uno schema di parole incrociate e aggrottava la fronte con aria intenta. A quanto pareva null’altro lo interessava in quel momento.

Il sergente Mike Carmody distribuì le carte con le sue lunghe mani esperte. Era un uomo sulla trentina, di eccezionale prestanza. Qualche filo argenteo brillava nella massa dei suoi capelli biondi. Si vedeva subito che era un tipo navigato, cui piace il lusso e la vita comoda. L’abito di flanella grigia che indossava era costato più di duecento dollari e si adattava perfettamente alla sua figura aitante. Due occhi grigi e freddi gli brillavano nel viso abbronzato. Il suo sorriso rapido e impersonale era una specie di sfida lanciata al mondo intero, rivelava una fiducia intensa dell’uomo nella propria forza e nella propria abilità.

— Okay, deciditi — disse a colui che sedeva alla sua destra. — Il piatto è sempre quello, Myers.

      

William P. McGivern (1922-1982), statunitense, dopo gli inizi come giornalista si è dedicato alla narrativa poliziesca e in seguito anche alla sceneggiatura per il cinema e la televisione. Le sue storie di violenza e corruzione, ambientate in quella zona d’ombra dove si intrecciano polizia, criminalità e politica, gli sono valse un posto di rilievo tra i maestri del noir degli anni Cinquanta. Ha scritto oltre venti romanzi e numerosi racconti, utilizzando talvolta lo pseudonimo di Bill Peters.

    

All’interno, il racconto Il segreto di Aramis di Liudmila Gospodinoff.

    

Il poliziotto è marcio di William Peter McGivern (I Classici del Giallo Mondadori n. 1342), 182 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Elisa Marpicati