- Un capriccio di donna, Dottor Watson. Quando mi conoscerà meglio, capirà che non posso sempre dare spiegazioni per quel che dico o faccio.

- No, no. Io mi ricordo il fremito nella sua voce. Mi ricordo lo sguardo nei suoi occhi. Per favore, sia sincera con me, Miss Stapleton, perché dal momento che ho messo piede qui ho avuto l’impressione di essere circondato da ombre. La vita è diventata come quella vasta Grimpen Mire, con piccole chiazze d’erba sparse dappertutto nelle quali si può sprofondare, e senza una guida che indichi il percorso. Mi riveli cosa aveva in mente, e le prometto che trasmetterò il suo monito a Sir Henry.

Un’espressione d’incertezza le attraversò per un attimo il viso, ma i suoi occhi si erano induriti di nuovo quando finalmente mi rispose.

- Lei dà troppo peso alle mie parole, Dottor Watson. Io e mio fratello siamo stati sconvolti dalla morte di Sir Charles. Eravamo intimi amici, poiché la sua passeggiata preferita nella brughiera lo conduceva a casa nostra. Era rimasto molto impressionato dalla maledizione che gravava sula sua famiglia, e quando si è verificata la disgrazia è naturale che io abbia pensato che le paure che lui aveva espresso avessero qualche fondamento. Di conseguenza ero angosciata che un altro membro della famiglia potesse venire ad abitare qui, e sentivo di doverlo mettere in guardia dal pericolo che correva. Questo è tutto ciò che intendevo comunicargli.

- Ma qual è il pericolo?

- Conosce la storia del Segugio?

- Non credo a simili sciocchezze.

- Ma io sì. Se lei ha qualche influenza su Sir Henry, lo porti via da un luogo che è sempre stato fatale per la sua famiglia. Il mondo è grande. Perché dovrebbe voler vivere proprio in un posto così rischioso?

- Proprio perché è rischioso. Fa parte della sua indole. Temo che, a meno che non mi dia delle informazioni più precise, sarà impossibile convincere Sir Henry ad andarsene.

- Non posso raccontarle niente di preciso, perché non so niente di preciso.

- Vorrei farle un’altra domanda, Miss Stapleton. Se lei non intendeva comunicarmi altro che questo, quando mi ha rivolto la parola la prima volta, perché mai non voleva che suo fratello udisse quel che diceva? Non c’è nulla a cui lui, o chiunque altro, possa obiettare.

- Mio fratello è molto ansioso che il castello sia abitato, perché crede che questo sia un bene per i poveracci che vivono nella brughiera. Si arrabbierebbe molto se sapesse che ho suggerito qualcosa che potrebbe indurre Sir Henry ad andar via. Ma adesso ho compiuto il mio dovere, e non dirò altro. Devo rientrare, altrimenti lui si accorgerà della mia assenza e sospetterà che sono venuta a parlarle. Arrivederci! – Si voltò e scomparve nel giro di pochi minuti fra i massi sparsi, mentre io con l’animo gonfio di vaghe paure, mio accingevo a riprendere il mio cammino verso Baskerville hall.