Uno di questi, di cui finora le ho detto assai poco, riguarda il forzato evaso nella brughiera. Adesso vi sono buoni motivi di credere che si sia allontanato dalla zona, il che è un considerevole sollievo per i solitari abitanti di questo distretto. E’ già passata una quindicina di giorni dalla sua fuga, e durante tale periodo quell’uomo non si è mai visto né sentito. E’ sicuramente inconcepibile che abbia potuto trattenersi nella brughiera per tutto questo tempo. Naturalmente, riguardo alla possibilità di nascondersi, non avrebbe incontrato alcuna difficoltà. Ciascuna di queste casupole di pietra avrebbe potuto offrirgli un rifugio. Ma tutt’intorno non c’è assolutamente nulla da mangiare, a meno di non catturare e uccidere una pecora della brughiera. Riteniamo dunque che se ne sia andato, e di conseguenza i contadini che vivono nelle località più isolate dormono sonni migliori.

Alla Hall siamo in quattro uomini vigorosi, e siamo dunque in grado di badare a noi stessi, ma confesso che provo un certo disagio quando penso agli Stapleton. Vivono a miglia di distanza da qualsiasi possibilità di soccorso. C’è una cameriera, un vecchio servitore, la sorella e il fratello, e quest’ultimo non è di costituzione robusta. Sarebbero del tutto indifesi nelle mani di un uomo pronto a tutto come questo criminale di Notting Hill, una volta che fosse riuscito a introdursi a casa loro. Sir Henry e io siamo entrambi preoccupati per la loro situazione, e abbiamo addirittura suggerito che Perkins, lo staffiere, andasse a dormire da loro, ma Stapleton non ne ha voluto sentir parlare.

Il fatto è che il nostro amico, il Baronetto, comincia a dimostrare un considerevole interesse per la nostra graziosa vicina. Non c’è da meravigliarsi, perché per un uomo dinamico come lui il tempo non passa mai in questo luogo solitario, e lei è una donna molto bella e affascinante. C’è qualcosa di tropicale ed esotico in Miss Stapleton che sortisce un contrasto singolare col fratello, freddo e distaccato. Eppure, anche lui suggerisce l’idea di un fuoco che cova sotto la cenere. Ha certamente una forte influenza su di lei, perché quando parla l’ho vista rivolgergli spesso lo sguardo come a cercare la sua approvazione per ogni cosa che dice. Però credo che anche lui le voglia molto bene. C’è un bagliore asciutto nei suoi occhi e una rigidità nelle sue labbra sottili che in genere si accompagnano a un temperamento sicuro i sé e forse severo. Lei, senza dubbio, lo troverebbe un soggetto interessante.

Stapleton venne dunque a far visita a Baskerville il primo giorno dopo il nostro arrivo, e la mattina successiva ci accompagnò entrambi a visitare il luogo ove si suppone abbia avuto origine la leggenda del malvagio Hugo.  Fu una gita attraverso la brughiera, e ci condusse in un posto così desolato, che avrebbe potuto di per sé dare i natali alla leggenda. Trovammo un’angusta vallata, delimitata da picchi rocciosi irregolari, che portava a un ampio spazio erboso punteggiato qua e là di bianco erioforo. Nel centro si ergevano due grandi pietre, consumate e appuntite all’estremità superiore tanto da assomigliare alle enormi zanne acuminate di una qualche bestia mostruosa. Corrispondeva in ogni particolare alla scena dell’antica tragedia. Sir Henry mostrò molto interesse e domandò a Stapleton più volte se credeva veramente alla possibilità di un’ingerenza del soprannaturale nelle faccende degli uomini. Parlava con leggerezza, eppure sembrava evidente che prendeva la cosa sul serio. Stapleton fu cauto nelle sue risposte, ma era facile capire che misurava le parole, e che non avrebbe espresso la sua piena opinione per un senso di riguardo nei confronti dei sentimenti del Baronetto. Ci raccontò di casi analoghi, di altre famiglie che avevano sofferto per colpa di un influsso maligno, e ci lasciò con l’impressione che condividesse il parere popolare in merito.

Sulla via del ritorno ci fermammo a pranzo a Merripit House, e fu lì che Sir Henry fece la conoscenza di Miss Stapleton. Dal primo istante in cui la vide sembrò esserne profondamente attratto, e non credo di sbagliarmi se dico che l’attrazione fu reciproca. La menzionò più volte mentre tornavamo a Baskerville Hall, e da allora non è quasi passato giorno in cui non abbiamo visto in un modo o nell’altro fratello e sorella. Questa sera cenano qui, e si è già parlato di andare noi da loro la settimana prossima. Si potrebbe immaginare che una tale unione sarebbe molto gradita a Stapleton, e tuttavia in più di un’occasione ho colto uno sguardo di massima disapprovazione sul suo viso quando Sir Henry dedica qualche attenzione a sua sorella. Lui le è molto affezionato, non c’è dubbio, e senza di lei condurrebbe una vita solitaria, ma mi parrebbe il massimo dell’egoismo se dovesse impedirle di contrarre un matrimonio così brillante. E ciononostante sono sicuro che lui non desidera che dalla loro amicizia germogli l’amore, e ho osservato più volte che fa il possibile affinché i due non si trovino  tête-à-tête. A tale proposito, Holmes, la sua ingiunzione di non permettere mai a Sir Henry di uscire da solo diventerà molto più onerosa se una relazione sentimentale verrà ad aggiungersi alle nostre difficoltà. La mia popolarità si troverebbe presto a soffrirne, se dovessi eseguire i suoi ordini alla lettera.