Una bellissima ripresa in DVD di un classico del 1972 che mi capitò di vedere alla fine di quel decennio alla gloriosa Cineteca San Marco, a due passi dal mio liceo. A dirla tutta, non avrei dovuto. Per poter frequentare la Cineteca bisognava aver compiuto 18 anni ma il mitico Alberti, intenditore non supponente di cinema a tutto tondo, chiudeva un occhio. Dopotutto la maggior parte dei frequentatori veniva proprio dal vicino Parini e, la tessera della Cineteca, diventava un simbolo di appartenenza a una sorta di club, indispensabile alla vita sociale quanto le libagioni al Tumbùn de San Marc.

Tre spettacoli al giorno, ci si arrivava in autobus e si potevano scegliere orari e programmi a seconda degli impegni. C’era un’altra interessante caratteristica della Cineteca che la rendeva ai miei occhi più appetibile di molti cineclub finto intellettuali dell’epoca. Alberti sceglieva sempre film di qualità, senza badare al genere o alla critica. Così ti capitava di vedere assieme ai film d’autore e ai capolavori del muto, storie avvincenti sfuggite magari alla grande programmazione ma che si sarebbero rivelate fondamentali per la mia formazione.

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