- Valeva la pena di fare un bagno nel fango – disse. – Questa è la scarpa di Sir Henry, quella che era sparita. - Gettata via da Stapleton durante la fuga.

- Esatto. L’ha tenuta in mano dopo averla usata per far fiutare al cane la traccia. Quando ha capito che il suo gioco era stato scoperto, è scappato tenendola ancora stretta. Poi l’ha buttata via in questo punto durante la fuga. Almeno sappiamo che è arrivato fin qui sano e salvo.

Ma era destino che non avremmo mai saputo nient’altro di Stapleton, per quanto vi fosse molto che potevamo supporre. Non c’era alcuna possibilità di rilevare impronte nella palude, poiché il fango risaliva dopo ogni passo ricoprendole rapidamente; eppure, quando infine raggiungemmo un terreno più stabile oltre l’acquitrino, ci mettemmo a cercarle con ansia. Non ne scorgemmo però il minimo segno. Se il terreno raccontava una storia vera, quell’ultima notte, a causa della nebbia, Stapleton n on era mai arrivato a quell’isola di salvezza che aveva cercato con ogni sforzo di raggiungere. Da qualche parte, nelle viscere della grande Palude di Grimpen, giù nella mota ributtante dello sterminato acquitrino che lo aveva risucchiato, quest’uomo dal cuore di pietra è sepolto per sempre.

Molte tracce di costui trovammo invece nell’isolottio circondato dal fango dove aveva nascosto il suo feroce alleato. Un’enorme ruota motrice e un pozzo riempito per metà di detriti indicavano la posizione di una miniera abbandonata. Lì accanto vi erano i resti diroccati delle baracche dei minatori, indotti senza dubbio ad abbandonare quel luogo dai fetidi miasmi della palude circostante. In una di queste, un gancio a cui era appesa una catena, assieme a una quantità di ossa spolpate, rivelavano il luogo ove l’animale era stato rinchiuso. Uno scheletro con ancora appiccicato un ciuffo di pelo marrone giaceva fra i débris.

Un cane! – esclamò Holmes. Per Giove, uno spaniel a pelo ondulato. Il povero Mortimer non rivedrà più la sua bestiola. Bè, credo proprio che questo posto non contenga altri segreti per noi. Stapleton poteva nascondere il suo segugio, ma non soffocarne la voce, ed è da qui che provenivano quei latrati che anche alla luce del giorno non era piacevole udire. In caso d’emergenza poteva nascondere il segugio nel capanno degli attrezzi a Merripit, ma era sempre un rischio, ed è stato solo nel giorno culminante, quello che lui sperava avrebbe rappresentato il coronamento di tutti i suoi sforzi, che ha osato farlo. L’impasto contenuto in questa lattina è senza dubbio la mistura luminescente con cui la creatura è stata spalmata. Naturalmente l’idea gli è stata suggerita dalla leggenda del segugio infernale che perseguitava la famiglia dei Baskerville, ed è stato spinto a metterla in pratica dal desiderio di spaventare a morte Sir Charles. Non c’è da stupirsi che quel povero diavolo dell’evaso si sia messo a correre e a urlare, come del resto ha fatto il nostro amico, e come sarebbe potuto capitare anche a noi, nel vedere una creatura del genere che galoppava sulle sue tracce attraverso la tenebra della brughiera. Era uno stratagemma astuto perché, oltre a offrire l’opportunità di far morire la vittima di paura, quale paesano si sarebbe mai avventurato a indagare piùà a fondo su quel mostro se gli fosse successo, come è successo a molti, di avvistarlo per le lande della brughiera? Lo dissi a Londra, Watson, e lo ripeto adesso, che mai prima d’ora abbiamo contribuito a dar la caccia a un individuo più pericoloso di quello che giace là sotto… - E protese il lungo braccio verso l’immensa distesa screziata di fanghiglia verdastra, che si perdeva in lontananza fino a confondersi con i rossi pendii della brughiera.  ;;;