Si sono svolti giovedì 6 e venerdì 7 novembre i primi due appuntamenti con Antonella Mecenero, autrice del romanzo apocrifo Sherlock Holmes e il mistero dell’uomo meccanico. Il primo incontro è avvenuto a Briga Novarese, il secondo a Invorio, patria natia di Innocenzo Manzetti, geniale geometra valdostano che si dedicava a molteplici esperimenti. Assieme a lei si è alternato anche Sergio Cova, autore di gialli del varesotto che ha presentato il suo secondo romanzo incentrato sulla figura del commissario Scalabrin. Cova lo scopriremo presto anche come autore di apocrifi sherlockiani.

Tornando alle due serate, e in particolar modo a quella svolta presso la biblioteca di Invorio (Novara), il paese che ha dato proprio i natali a Manzetti, Antonella Mecenero ha messo in mostra tutta la sua profonda ammirazione verso questa figura geniale del passato, sicuramente poco fortunata nella sua vita, e ha spiegato come sia stato possibile incastrare tutti i tasselli per poter ambientare il suo romanzo apocrifo nel 1881, proprio nell'anno in cui Arthur Conan Doyle fa conoscere Holmes e Watson, tramite il comune amico Stamford.

Gli incontri con l'autrice proseguiranno anche nelle prossime settimane, passando da Arona, Gravellona Toce e Aosta, la città dove Holmes e Watson si recheranno nel suo romanzo per risolvere il mistero e portare a termine questa appassionante e intrigante avventura intrisa di storia.

Per chi non l'avesse letta riproponiamo qui di seguito un'intervista con l'autrice:

Un apocrifo sherlockiano... Quindi pensato solo per i fan di Sherlock Holmes?

No. È un giallo storico con protagonisti Sherlock Holmes e il dottor Watson. È ambientato quando i due si conoscevano da pochissimo e anche per questo può essere un ottimo romanzo per chi di Sherlock Holmes non sa niente o per chi conosce il personaggio solo attraverso le sue incarnazioni cinematografiche o televisive. Gli appassionati, invece, troveranno un Sherlock Holmes all'inizio delle sue avventure, una figura aderente al Canone di Doyle, ma con la freschezza degli inizi.

In brevissimo, di cosa parla la storia?

Per me, questa è principalmente la storia del dottor Watson e del perché un giovane medico militare appena tornato dalla guerra abbia deciso di dare la sua amicizia, il suo tempo e le sue energie a un bizzarro individuo di nome Sherlock Holmes.

Perché hai scritto questo libro?

Qui andiamo sul personale! Perché come Watson ho avuto il privilegio di incontrare persone dalla mente più che brillante e, proprio come Watson, mi sono resa conto che spesso (sempre) non sono persone facili, ma che lo star loro vicino può solo arricchire. Inoltre, un genio ha bisogno di qualcuno che lo spieghi al mondo o c'è il rischio concreto che non venga capito, sia sottovalutato, addirittura emarginato e non possa mai rivelare in pieno le proprie potenzialità.

A chi è dedicato questo libro?

A Innocenzo Manzetti. Se il nome non vi dice nulla, è perché Innocenzo non ha avuto un Watson al suo fianco. Eppure avrebbe meritato che gli fosse dedicato ben più di un libro. Se volete scoprire di più su di lui, non vi resta che leggere. 

Quindi è basato su una storia vera.

Sì. Se l'indagine di Sherlock Holmes è dovuta alla mia immaginazione, tutti i dati storici e in particolare tutti i riferimenti alla vita e alle invenzioni di Innocenzo Manzetti sono reali. Quella di Manzetti era semplicemente una storia troppo bella per non essere raccontata.

Due parole sull'editore e sulla collana.

Delos Books è, per gli appassionati di letteratura di genere, un riferimento. Baker Street Colletion, in particolare, è una collana nata per pubblicare apocrifi sherlockiani di qualità. Ha portato in Italia testi stranieri letti dagli appassionati di tutto il mondo. Ha pubblicato Sherlock Holmes e il mistero del cadavere scomparso di Luca Martinelli, uno dei più bravi scrittori di apocrifi italiani. Pubblicare in questa collana, quindi, è per me un onore e una responsabilità. La collana, però, ha un curatore, parola quanto mai adeguata, che mi ha preso per mano e seguito dal momento in cui questo romanzo era sonl una trama scritta di fretta in due cartelle.

Dalla quarta di copertina:

“Se mai c’è stato un genio puro, mio cognato lo era. Inventava di continuo: giocattoli meccanici in grado di alzarsi in volo, automi perfetti, mezzi che si muovevano per la forza del vapore. Eppure questa mente vulcanica si è spenta senza che il mondo se ne accorgesse quattro anni fa.”

… Ai margini, c’erano schizzi di mezzi meccanici. Non sembrava esserci una correlazione precisa tra i fogli. Uno parlava indubbiamente di un motore a vapore, dato che nel disegno si riconosceva il serbatoio per l’acqua e le valvole per il vapore, un altro sembrava un mezzo meccanico assai più semplice, a manovella, e in un terzo c’era qualcosa che aveva a che fare con una tastiera simile a quella dei pianoforti e dei tubi…

______________________________

Antonella Mecenero vive col marito a Briga Novarese (No) dove insegna e collabora con l’Associazione Ecomuseo del Lago d’Orta.

Ama correre lungo sentieri reali e immaginari dove trova spesso delle storie da raccontare. I suoi racconti sono apparsi in Giallo Mondadori, riviste, tra cui la Sherlock Magazine diretta da Luigi Pachì e antologie come Delitti d’Acqua Dolce (Lampi di Stampa, 2012) e Giallo Lago (Eclissi Editrice, 2013).

Il suo primo romanzo, La roccia nel cuore, un giallo ambientato sul Lago d’Orta, è stato pubblicato nel 2013 da Interlinea Edizioni.

_______________________________

Sherlock Holmes e il mistero dell’uomo meccanico

di Antonella Mecenero

Pagg. 252

euro 14,50

Collana Baker Street Collection n. 6 (a cura di Luigi Pachì)

Delos Books