Incubo di Anne Blaisdell, Mondadori 2015.

Pat Carroll, americana, già ce l’aveva con gli inglesi per le loro “strane” abitudini (ad esempio “guidare sul lato sbagliato della strada”), quando si trova con la sua Jaguar (questa, però, l’avevano fatta bene) sulla loro terra davanti ad un vero e proprio diluvio con “la spiacevole sensazione di avere deviato inavvertitamente dalla strada principale”. Deve andare a far visita alla madre di Stephen, suo fidanzato morto in un volo sperimentale. Una visita che si trasformerà in un vero incubo…

Lungo il viaggio soccorre l’automobilista scrittore in panne Alan Grentower e tra loro nasce subito una bella intesa che sfocia in un appuntamento a Newcastle dopo la famosa visita. Al dunque la scampata suocera, signora Trefoile piccola e grassa come la regina Vittoria, capelli grigi raccolti sulla nuca e “ gli occh

i di un azzurro slavato” che vive in una casa buia per le tende pesanti, piena di “mostruosità dell’epoca vittoriana” e “di odore di muffa” (brrr!). Prima di tutto in chiesa per offrire una preghiera alla memoria di Stephen. Ci vuole “pazienza e comprensione” pensa la nostra Pat. Quando però arrivano altri segnali di pazza bigotteria incomincia il dramma fino alla sua clausura con la forza nella camera del defunto marito e i susseguenti tentativi di fuga (ci sarà pure una lettera scritta col sangue), mentre Alan incomincerà, a sua volta, la ricerca della ragazza. Tralascio gli altri personaggi che in qualche modo servono a rendere più inquietante la vicenda

L’obiettivo della scrittrice non è quello di proporre una trama complessa difficile da sciogliere, insomma il classico giallo ad enigma, (dopo un po’ siamo in grado di immaginarci lo svolgimento) ma di creare un’atmosfera, una suspense, una ossessione con venature gotiche e di legare il lettore ai tentativi della giovane Pat Carroll di uscire fuori dalla situazione incredibile in cui è stata coinvolta. E ci riesce piuttosto bene.