Dario Flaccovio editore ha inviato nelle librerie il romanzo Una pietra dall’aria (2016) della scrittrice Licia Cardillo di Prima.

Protagonista della vicenda è Gino Roveri che affronta un lungo viaggio da Milano per tornare nella sua Sicilia dove è nato e ha passato la sua gioventù, questo per un doveroso ed estremo saluto a Renzino Puglisi, suo amico, con cui aveva diviso ogni istante della sua adolescenza e gioventù, poi era avvenuta la separazione in quanto Gino, per lavoro, si era trasferito a Milano, mentre Renzino era rimasto nel suo paese e dopo la morte di suo padre aveva curato gli affari della sua famiglia.

La vita di Renzino era stata troncata all’improvviso, un ignoto assassino gli aveva sparato.

Fatto le condoglianze alla moglie e al figlio Tommaso, Roveri in quella stanza ha l’impressione che si celebri un rito antico, codificato da abitudini secolari e che ognuno abbia un ruolo prestabilito a cui lui non è certo più abituato. Ascolta le parole di alcuni uomini presenti nella stanza, tutti concordi nel dire quanto Renzino fosse un uomo straordinario e anche quanto fosse diverso dal padre e nell'affermare che quanto era accaduto era come “una pietra dall’aria” ma a questo punto Roveri ci tiene a precisare che quella pietra qualcuno doveva averla lanciata…

Nel suo girovagare nei d’intorni del paese incontra Maria, un suo grande amore giovanile mai dichiarato; ora la donna è sposata e forse separata ed ha una figlia.

Facendo caute domande a persone che conosce e di cui sa di potersi fidare, scopre che Renzino aveva un progetto di ristrutturare il vecchio baglio e creare una cooperativa per dare lavoro ai giovani del paese. Vicino al terreno di Renzino c’era anche una cava, la famosa cava della Tardara il cui proprietario Vito Zito era scomparso misteriosamente sei mesi prima e la, di lui, moglie pur avendo due figli che lavoravano con il padre aveva preferito vendere e l’acquirente era stato Menico Russo, un modesto impiegato comunale…

La faccenda strana era ovviamente che nessuno sapeva dove Menico avesse trovato i soldi per l’acquisto.

L’aria per Gino Roveri diventa pesante, riceve una lettera anonima che lo invita a “cambiare aria”.

La successiva uccisione di Menico Russo permetterà a Roveri di scoprire quale mistero si cela dietro la morte del suo amico e del proprietario della cava.

Non diciamo altro su questo romanzo intenso e appassionante, ma ci permettiamo di riportare quanto a giustamente scritto in merito Ada Guglielmino:

"Solo in apparenza un giallo, ecco una storia che attraversa i luoghi e l'anima della Sicilia con i suoi aspetti e colori magici e affascinanti e i suoi lati oscuri, quasi impenetrabili per chi siciliano non è… Il romanzo ha i ritmi svelti di una sceneggiatura cinematografica."

l’autrice

Licia Cardillo Di Prima è famosa per la sua classe di nobildonna, per i vini che produce ma anche per la sua passione per la storia della Sicilia. Questa volta il suo romanzo romantico è ambientato tra i cortili della zona della Tardara.

la quarta

Una cava abbandonata, un baglio antico simile a un fortino medievale, un paese della Sicilia. Sullo sfondo di una natura complice che “si diverte a giocare con l’illusione e l’ambiguità”, tre uomini vengono uccisi. Che nesso c’è fra quegli omicidi? E quale mistero nasconde la Tardara, un luogo selvaggio e inquietante dove il tempo, come pietrificato, aspetta “chi abbia il coraggio di avventurarvisi, sia pure con lo sguardo?”. È quanto cerca di scoprire Gino Roveri, ritornato nell’isola, dopo dieci anni di assenza, per il funerale dell’amico d’infanzia Renzino Puglisi, ucciso davanti al baglio. L’indagine, che si muove anche sul filo della memoria, si scontra con reticenze e paure, ma scopre, oltre a una complessa trama di interessi, il coraggio della verità.

Lucia Cardillo di Prima, Una pietra dall’aria (2016) 

Dario Flaccovio Editore, pagg. 163, euro 15,00