La nota serie televisiva britannica venne prodotta da Robert Sidney Baker fra il 1970 e il 1971 e ruota attorno alle avventure del milionario statunitense Danny Wilde e del raffinato inglese Lord Brett Sinclair, interpretati rispettivamente da Tony Curtis e Roger Moore. A intrigare lo spettatore non sono solo le avventurose indagini dei due protagonisti: particolarmente coinvolgente è soprattutto il buffo rapporto di eterni amici-nemici che viene a crearsi fra Sinclair e Wilde, sempre impegnati in una continua presa in giro reciproca. Il primo, moderato in ogni sua azione e ricercatamente elegante fin nei più piccoli dettagli, non può che

rappresentare lo stile di vita della “vecchia” Europa, e dell’Inghilterra in particolare, mentre il secondo è lo stereotipo dell’arricchito e un po’ rozzo americano, il “nuovo” continente. Forse fu proprio l’ironia con cui venne raffigurata la cultura americana ciò che rese la serie poco apprezzata negli Stati Uniti, aspetto considerato da molti come uno dei possibili motivi per cui le riprese vennero precipitosamente interrotte dopo il ventiquattresimo episodio, senza giungere a una vera e propria conclusione della storia.

Contrariamente a quanto avvenne in America, Attenti a quei due ottenne invece il record di ascolti in Europa. Anche in Italia ebbe grande successo, tanto che fra il 1975 e il 1977 la Editrice Cenisio iniziò a pubblicare un fumetto intermante dedicato alle avventure di Wilde e Sinclair. Nonostante ciò, la serie non riuscì comunque a uscire illesa dal confronto con la censura italiana e molti episodi subirono dei tagli. Un intero episodio venne addirittura “bandito” e ancora oggi non ne è disponibile una versione doppiata in italiano. Il motivo di una simile decisione sta nel fatto che l’episodio in questione, Five Miles to Midnight, rappresenta un’Italia stereotipata, dominata dalla mafia e da poliziotti corrotti e incompetenti, con personaggi dai nomi assurdi e contadini ignoranti… E per una volta Wilde e Sinclair, abituati alle loro lussuosissime automobili, devono fare i conti con automezzi poco affidabili e risalenti a decenni prima che, secondo il pregiudizio inglese, erano gli unici veicoli che gli arretrati italiani potessero permettersi!

A giustificazione del regista, non bisogna però dimenticare che all’epoca la produzione cinematografica inglese (così come quella di molti altri paesi, europei e non) era letteralmente imbevuta di pregiudizi e stereotipi poco lusinghieri riguardo alla cultura e allo stile di vita italiani. Un altro episodio, Una giungla di spie, era originariamente ambientato in Italia, ma nel corso del doppiaggio dall’inglese all’italiano si è deciso di far credere che la vicenda si svolgesse in Spagna: tutte le scene in cui apparivano chiari riferimenti al nostro paese vennero tagliate o “camuffate”.

Anche la Germania e la Francia stravolsero la storia originale durante il processo di doppiaggio della serie: i doppiatori tedeschi riuscirono a cambiare completamente la trama di ogni episodio, tanto che un gruppo di ricercatori dell’Università di Amburgo arrivò ad affermare che l’unico elemento in comune fra Die Zwei (la versione tedesca di Attenti a quei due) e l’originale britannico… fossero soltanto le immagini. In seguito la Francia si limitò a doppiare in francese la versione tedesca della serie. Sono molte e ancora poco chiare le ragioni per cui una serie in generale così apprezzata venne conclusa in modo tanto precipitoso: oltre allo scarso apprezzamento da parte del pubblico statunitense, va anche ricordato il fatto che nel 1973 Roger Moore ereditò il ruolo di James Bond con il film 007 – Vivi e lascia morire, che riscosse un successo strepitoso determinando la fortuna dell’attore nei panni di nuovo 007.

Abbandonando le scanzonate avventure di Wilde e Sinclair, Moore interpretò il ruolo del famosissimo agente inglese in altri sei film. Tuttavia esistono anche altri legami fra James Bond e il mondo di Attenti a quei due. Innanzitutto il motivo musicale della sigla di apertura della serie, che all’epoca ottenne una grande notorietà, fu composto da John Barry, già autore delle colonne sonore dei film di James Bond. Inoltre è evidente quanto i protagonisti di Attenti a quei due si ispirino allo stile di vita tipico di uno 007, godendosi un’esistenza piena di rischi e avventure, ma anche di donne bellissime e veloci auto di lusso.