La Marsilio Editore pubblica un nuovo romanzo di Simone Sarasso dal titolo Da dove vengo io (2016).

E’ nelle intezioni dell’autore narrare, attraverso i racconti dei protagonisti ben cent’anni di fatti criminosi avvenuti a New York.

Il romanzo prende l’avvio descrivendo la povertà di moltissime famiglie siciliane (ma lo stesso avveniva in altre regioni italiane e in altre nazioni). Una vita condotta miseramente in cui si risparmiava centesimo su centesimo per pagarsi il viaggio verso quello che si riteneva un paese da sogno, “la Merica”.

Molte famiglie riuscirono a realizzare questo sogno, ma nel meraviglioso paese della Merica trovarono anche qui fame, lavoro pagato pochissimo, abitare in quartieri degradati. Molti dei figli che, ragazzini, erano partiti con la famiglia però non intendono continuare la vita miserabile dei loro padri, aspirano ad uscire da quei quartieri per poveri immigrati, sognano di salire in alto, fare soldi, avere belle donne e vivere nel lusso. Non vogliono essere loro i deboli e gli sfruttati ma vogliono essere loro i forti e sfruttare gli altri.

Questi ragazzi hanno nomi che in seguito sono diventati famosi, sono Frank Costello, Charlie Lyciano, Meyer Lansky e Bugsy Siegel.

Sognano in grande, sono forti, furbi e anche se muovono i primi passi come galoppini e manovalanza di altri piccoli criminali, imparano in fretta tra imbrogli, gioco d’azzardo, prostituzione e quant’altro di illegale possa permettere loro di fare soldi.

Con il passare degli anni diventano più forti e scalano, anche a colpi di pistola, la scala sociale del crimine, passando da piccoli e sporchi, vestiti quasi di stracci, a ricchi con abiti eleganti.

Gli affari vanno bene ma il salto di qualità e i guadagni non si contano più a centinaia di dollari, ma a milioni, quando in America entra in vigore il proibizionismo.

Così quel piccolo gruppo, formato da italiani ed ebrei arrivati pochi anni prima quasi senza scarpe e con le toppe nei pantaloni sbrindellati, sotto il comando di un farabutto del calibro di Arnold Rothstein, trasforma il contrabbando di prodotti alcolici in una vera miniera d’oro.

L’autore ha scritto un libro particolarmente avvincente mettendo su carta una storia della criminalità americana dei primi anni del ‘900, in particolare quella della città di New York; ne ha fatto una narrazione complessa e organica, e anche se molti fatti e storie di quei gangster sono stati raccontati in tanti film, mancava proprio un opera come questa.

Complimenti a Simone Sarasso.

l’autore:

Simone Sarasso, classe '78, vive a Novara. Scrive storie nere per la narrativa, i

fumetti, il cinema e la tv, e insegna scrittura creativa alla NABA di Milano. Ha pubblicato per Marsilio Confine di Stato (2007, finalista al premio Scerbanenco), Settanta (2009) e Il Paese che amo (2013, menzione speciale della giuria al premio Scerbanenco), e per Rizzoli Invictus (2012, premio Salgari 2014), Colosseum (2012) ed Æneas (2015). È autore, insieme a Daniele Rudoni, della graphic novel United We Stand (Marsilio 2009), futuro ideale della Trilogia sporca dell'Italia.

la quarta:

Partire dal fondo per arrivare in cima. New York, inizi del Novecento: Charlie Luciano, Meyer Lansky, Bugsy Siegel e Frank Costello sono soltanto dei ragazzini: figli degli ultimi, emigranti senza un soldo in tasca, rinchiusi a Ellis Island e poi risputati nel fango del Lower East Side, il quartiere più miserabile di tutti e cinque i distretti. I ragazzi hanno sete di riscatto, non vogliono assomigliare ai propri genitori che tirano a campare con un salario da fame. Decidono di diventare qualcuno a qualunque costo: onoreranno la Terra delle Opportunità a modo loro. La scalata parte dal basso: gioco d’azzardo, quello che i poveracci consumano in strada. Meyer si riempie le saccocce imbrogliando ai dadi. Bugsy rapina i polli. Frank sogna di sposare la ragazza dei suoi sogni, ma ha il grilletto facile: per tutti è il Pistolero. Charlie vende “protezione”, dall’East Village fino a Delancey Street la sua parola è legge: se qualche irlandese ti importuna, ragazzino, rivolgiti a Luciano. Per due centesimi a settimana se ne occuperà lui, e nessuno ti darà più fastidio. I quattro danno vita a una joint venture mai vista prima nel mondo da cui provengono: italiani ed ebrei gomito a gomito per gettare le fondamenta di un autentico impero del crimine. Ma è alla proclamazione del Volstead Act, il 17 gennaio 1920, che arriva la rivoluzione: il Proibizionismo cambia ogni cosa, i soldi grossi sono dietro l’angolo. Sotto l’egida dell’elegante farabutto Arnold Rothstein, l’improbabile squadra italoebraica trasforma il contrabbando di alcolici in un’autentica miniera d’oro. Casse di whisky pregiato passano di mano in acque internazionali, le sirene della guardia costiera ululano. Sparatorie, assalti ai convogli al chiaro di luna, folli corse nella notte a fari spenti. E ancora: il fumo degli speakeasy, la musica indiavolata del Cotton Club, le call girls di Polly Adler, il rombo del primo V8 marchiato Ford, i mitra Thompson che cantano. Gli Anni Ruggenti vissuti al massimo: è qui che tutto ha inizio.

Simone Sarasso, Da dove vengo io (2016) 

Marsilio Editori, collana Farfalle, pagg. 604. euro 19,50