Nel prologo il lettore scoprirà quanto accadde nell’aprile del 1945, la fuga su di un sentiero ancora abbondantemente innevato dell’Obersturmbannfuhrer di Manfred Dietrich. La sua intenzione è di raggiungere al più presto Berlino in quanto nel suo zaino c’è qualcosa che ancora potrebbe mutare le sorti della guerra. Ma la sua fuga viene interrotta da una donna: Sarah Mantovani Varzi di Casteldelbosco, una partigiana meglio conosciuta come la Contessa Rossa. Da sola ha seguito la scia di sangue che Manfred ha lasciato dietro di se e mentre quest’ultimo cerca di impugnare la Luger la donna lo precede uccidendolo con la sua pistola. Poi, raccolto lo zaino del tedesco, si avvia verso valle dove non arriverà mai.

Dopo circa settanta anni, casualmente alcuni alpinisti trovano in un crepaccio un cadavere ormai mummificato. Sul posto si reca il maresciallo Antonio Lo Cascio della stazione di San Candido accompagnato dal medico legale Helmut Schwartz. Analizzando i resti recuperati il medico determina che sono di una donna, molto probabilmente della partigiana Contessa Rossa scomparsa misteriosamente verso la fine della guerra.

Si decide di convocare la contessina Sara nipote della partigiana per determinare se il cadavere ritrovato è proprio della Contessa Rossa.

La bella venticinquenne Sara, che è nota anche lei con il nome di  Contessa Rossa per la sua predilezione per quel colore, si reca subito a Bolzano e prima di poter entrare nell’Istituto di Medicina Legale viene contattata da Anna Caremoli giovane giornalista di un quotidiano locale che la vuole intervistare. Dopo aver bagnato il tampone con la sua saliva, Sara decide di fermarsi in città per attendere e conoscere i risultati del confronto del DNA e viene ospitata nella casa della giornalista.

Il riscontro è positivo, il cadavere ritrovato é proprio quello di sua nonna, inoltre il medico legale chiede alla contessina di poter portare un mucchio di carte, ritrovate con altri oggetti, tra cui delle fiale rotte,  nello zaino,  a Firenze dove una sua amica, restauratrice presso l’Opificio delle Pietre Dure, forse può renderle leggibili.

Dai fogli parzialmente restaurati si capirà il perché Manfred Dietrich volesse portare a tutti i costi quelle fiale in Germania, ma la notizia del ritrovamento di queste carte metterà in moto una “caccia al tesoro” a cui parteciperanno Sara, la sua amica giornalisti e altri amici.

Ma devono essere prudenti in quanto anche altri vogliono quelle carte e non esiterebbero anche a uccidere.

Un romanzo giallo interessante e divertente, ricco di personaggi simpatici che affrontano una avventura mozzafiato e piena di colpi di scena, lasciando il lettore ora divertito, ora senza fiato.

l’autore:

Niky Marcelli, giornalista e scrittore, è nato a Milano ma si è trasferito quasi

subito a New York e successivamente a Roma, dove ha risieduto fino al 2004, prima di coronare la sua vecchia aspirazione di andare a vivere in campagna.

Cronista investigativo e critico di spettacolo, è stato uno dei «padri fondatori», nonché caporedattore, del settimanale satirico e di controinformazione «La Peste».

Ha collaborato successivamente con i quotidiani «L’Umanità», «Il Giornale d’Italia», «L’Avanti», «Libero»; con i periodici «Audrey», «Avvenimenti» e con molte trasmissioni di successo della Rai, tra cui «Via Teulada 66», «Piacere Rai Uno», «In Famiglia», «Domenica In».

Come autore ha firmato nel 1993 il primo varietà prodotto e trasmesso dall’allora Telemontecarlo: «Specchio delle mie brame» – in collaborazione con l'agenzia Elite di John Casablancas – e, in teatro, la commedia «Capolinea», rappresentata con successo nelle stagioni 1997/98 e 1998/99.

Nel dicembre del 2013, per i tipi di TEKE, è uscito il suo giallo “L’Ultimo Swing”.

Attualmente lavora alla Rai, nella redazione di «Uno Mattina».

Vive a Campagnano di Roma, piccolo borgo medievale alle porte della Capitale, in compagnia dei suoi libri e della sua collezione di auto d’epoca.

la quarta:

Quali segreti si celano dentro la vecchia borsa militare ritrovata in un crepaccio di montagna, accanto ai resti della “Contessa Rossa”, una famosa partigiana altoatesina, settant’anni dopo la fine della guerra?

Perché suscita ancora l’interesse dei discendenti di un criminale nazista, che cercano di impadronirsene a tutti i costi? E cosa si nasconde nei sotterranei di una vecchia colonia marina, trasformata in un hotel di lusso?

Misteri che Sara Varzi di Casteldelbosco, giovane rampolla della nobiltà, nonché nipote della partigiana dalla quale ha ereditato nome, soprannome e spirito di avventura, cercherà di svelare. L’aiuteranno nell’impresa: Anna Caremoli, intraprendente giornalista, collaboratrice del quotidiano L’Alto Adige; una restauratrice dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze ed un ironico e pieno di sorprese maître d’hotel. Con il loro fondamentale appoggio, la giovane Contessa Rossa si tufferà in una rocambolesca caccia al tesoro che la porterà in giro per mezza Italia, dalle nevi delle Dolomiti alle assolate spiagge di Cesenatico.

Niky Marcelli, La contessa rossa (2016) 

Teke, collana da 0 a 100 anni, pagg. 354, euro 18,00