La collana “I Classici del Giallo Mondadori” di luglio (n. 1398) presenta Hollywood in subbuglio (The Devil to Pay, 1938), di Ellery Queen.

Il romanzo è apparso in Italia originariamente nel 1939, come numero 202 de "I Libri Gialli" Mondadori, con la traduzione di Giorgio Monicelli: la prima apparizione della traduzione di Gianni Montanari – ripresentata questo mese – risale al 1992, nel numero 664 della collana "I Classici del Giallo Mondadori".

La trama

Uno speculatore che ha mandato in rovina molta gente è il soggetto ideale di una trama delittuosa. Ma per Ellery Queen, a Hollywood per scrivere sceneggiature cinematografiche, non si tratta di uno spunto su cui lavorare di fantasia. Questa volta è tutto terribilmente vero. La vittima in questione è Solly Spaeth, finanziere coinvolto in uno scandalo. Probabilmente è stato uno dei suoi innumerevoli nemici in cerca di vendetta a trafiggerlo con una spada spalmata di melassa e cianuro. Modalità macabra quanto bizzarra. E forse la mano che gli ha vibrato il colpo fatale è quella del socio Rhys Jardin, finito sul lastrico a causa dei suoi intrallazzi. Scena del crimine, un complesso residenziale sulle colline di Los Angeles: quattro lussuose villette chiuse in un totale isolamento dal mondo esterno. Terreno di gioco perfetto per Ellery, alle prese con una sfida degna della sua fama.

L’incipit

Hollywood, come la Terra di Oz, possiede un sapore bizzarro e vellutato; è il luogo dove in dicembre, sotto un sole che arriva ai trentadue gradi, alberi natalizi di alluminio crescono all’improvviso intorno ai lampioni stradali, dove i ristoranti prendono la forma di fari marittimi o di cappelli, il sabato sera le signore vanno a passeggio lungo i viali in calzoni e giacche di visone portando al guinzaglio cuccioli di leopardo, dove i giornali del mattino costano cinque centesimi e quelli della sera solo due, e la gente si assiepa instancabile per ore in lunghe code per guardare altra gente che preme le mani su riquadri di cemento fresco. Un avvenimento banale a Hollywood, pertanto, risulta assai meno banale di un identico avvenimento accaduto a Cincinnati o a Jersey City, mentre un evento importante appare enormemente più importante.

Così, quando scoppiò lo scandalo della Truffa Ohippi, anche coloro che non erano azionisti della società divorarono i servizi giornalistici provenienti da Los Angeles, e nel giro di una notte la parola “Ohippi” divenne un termine caratteristico almeno quanto “quintupletta” per un parto di cinque gemelli e “i nove vecchi saggi” per una società segreta. Il che non viene certo detto con l’intenzione di sminuire l’ampiezza dell’evento. Nel suo crollo, paradossalmente, la società Ohippi finì per cadere in piedi sotto forma di una calamità di grande portata. E benché la causa non venisse dibattuta in tribunale grazie alla preveggenza del piccolo avvocato Anatole Ruhig, per le strade e sui giornali divampò un’autentica battaglia in grande stile. Sembrava di vivere davvero in tempo di guerra, con l’allampanato figlio di Solly Spaeth che sparava bordate a lungo raggio dalla redazione del “Los Angeles Independent” e gli infelici azionisti che alternavano ululati a cipigli furibondi davanti ai ferrei cancelli di Sans Souci, dietro i quali Solly sedeva imperturbabile intento a contare i suoi milioni.

L'autore

Ellery Queen è lo pseudonimo dei cugini statunitensi Frederic Dannay (1905-1982) e Manfred B. Lee (1905-1971), che insieme hanno dato vita a una delle firme più prestigiose nella storia del giallo. Il personaggio da loro creato ha raggiunto una vastissima fama come autore di romanzi e racconti, e ha promosso il recupero di opere del passato e la scoperta di nuovi talenti curando antologie e riviste come l’“Ellery Queen’s Mystery Magazine”, per decenni il più importante periodico di narrativa poliziesca al mondo. È stato tra i fondatori dell’organizzazione Mystery Writers of America e ha vinto più volte il premio Edgar.

Info

Hollywood in subbuglio di Ellery Queen (I Classici del Giallo Mondadori n. 1398), 210 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Gianni Montanari