Trentatreesima avventura del Principe delle Spie Malko Linge, in questa nuova ristampa di “Segretissimo SAS” (Mondadori), questo ottobre in edicola: Appuntamento a Boris Gleb (Rendez-vous à Boris Gleb, 1974) del compianto Gérard de Villiers.

Per sapere TUTTO della vita editoriale italiana del personaggio, si rimanda agli Archivi di Uruk.

La trama

Per strappare Malko Linge agli agi del suo castello la CIA deve avere una buona ragione. E questa buona ragione si chiama Valeri Leonid Oganian, un agente del KGB in fuga da Israele per tornare in Russia. A Langley vorrebbero indurlo a saltare il fosso, ma la partita è più complicata di quanto non appaia. Gli israeliani hanno già tentato di catturare il transfuga in Svezia, uccidendone la figlia per errore. E adesso il bersaglio si è volatilizzato. Non sarà facile per Malko dargli la caccia, meno ancora convincerlo ad affidarsi alla protezione dell’intelligence americana. E dovrà riuscirci avendo contro i servizi segreti di mezzo mondo. Ma non è un caso se hanno mandato il Principe delle Spie. L’unico sulla piazza capace di uscire vivo da una missione suicida.

L’incipit

Valeri Leonid Oganian sentì una stretta allo stomaco nell’udire la porta del Kafé Kalinka che si apriva. Senza posare il cucchiaio, alzò gli occhi e vide entrare uno svedese alto, dai capelli grigi, in cerca di esotismo. Il russo si rilassò e inghiottì la cucchiaiata di borsch. Fece una smorfia. Era una zuppa rossastra di barbabietole dal sapore infame.

— È uno schifo — osservò, quasi lieto di ritrovare un pensiero banale.

Rika, sua moglie, seduta di fronte a lui, abbozzò un sorriso di conforto, anche se un po’ tirato, e con voce dolce disse: — Presto potrai avere tutto il borsch che vorrai.

Lo fissava con occhi pieni di amore. Eppure Valeri Leonid Oganian, con il naso aquilino, gli occhi infossati e i capelli neri, eredità dei suoi antenati armeni, non aveva nulla del dongiovanni. Marika, la loro figlioletta con i capelli ricci, gli assomigliava. Aveva lo stesso mento volitivo. Il minuscolo ristorante era un’oasi di pace. Era l’unico ristorante russo della città. Per scoprirlo, bisognava inoltrarsi in Ostertängattan, una delle animate viuzze di Gamla Stan, l’isoletta su cui sorge il palazzo reale, cuore della vecchia Stoccolma. Vi si beveva birra alla spina e si mangiavano specialità vagamente russe. Le pareti dipinte in rosso scuro, coperte dalle opere di uno sconosciuto pittore polacco, la musica classica suonata in sordina e i piccoli paralumi rosa creavano un’atmosfera intima, rassicurante.

L'autore:

Nato a Parigi nel 1929 da una famiglia di militari con ascendenze aristocratiche, Gérard de Villiers inizia la carriera come giornalista, dopo essersi laureato in Scienze politiche. Nel 1965 scrive il primo romanzo con protagonista SAS, Sua Altezza Serenissima Malko Linge: SAS a Istanbul. Seguiranno 200 avventure di SAS, e De Villiers introdurrà nella spy story elementi di sesso e di violenza prima sconosciuti. L’autore è scomparso nel 2013.

Info:

Appuntamento a Boris Gleb di Gérard de Villiers (Segretissimo SAS n. 33), 182 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Bruno Just Lazzari