Tributo a EDGAR WALLACE


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netposeidon
«Nuovo arrivato»
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MessaggioInviato: Ven Set 26, 2008 9:56 am    Oggetto: Tributo a EDGAR WALLACE   

Breve biografia
Figlio illegittimo di un'attrice, a nove giorni la madre lo consegnò ad un facchino del mercato del paese. A dodici anni vendeva giornali per le strade di Londra e dopo aver fatto molti mestieri, compreso quello del soldato, diventò giornalista: fu corrispondente di guerra nella campagna contro i Boeri e corrispondente del Daily Mail dall'Africa del Sud; infine, a Johannesburg, fondò lui stesso un giornale. Fu nello scrivere quelle corrispondenze, nelle quali per un eccezionale intuito psicologico batteva sempre sul tempo i colleghi della concorrenza, che scoprì il proprio talento.

Il suo primo romanzo, "I quattro uomini giusti" avrebbe avuto la particolarità di dare al pubblico il destro di risolvere il mistero, concedendo al solutore un premio che, dapprima concepito in mille sterline, si ridusse poi a cinquecento divise in vari lotti. Il romanzo era basato non solo sul mistero ma anche sul delitto. Sangue e delitto e tre assassinii in ogni capitolo: "i tempi sono così pazzeschi che non dubito neanche un momento del mio successo", così scriveva. Ma non ci fu il successo finanziario: "tutto quello che so è che in questa settimana le mie tempie sono diventate grigie. Dio, Dio come mi sento vecchio". Era subentrato un periodo di depressione. La TALLIS PRESS, la Casa Editrice di sua creazione che aveva lanciato il romanzo, si era coperta di debiti dai quali si liberò con la meravigliosa fantasia di Edgar e l'aiuto di Sir Alfredo Harmsworts, direttore del Daily Mail. Veramente questo primo romanzo aveva suscitato grande interesse e si vendeva magnificamente. Il male è che troppe erano state le spese di pubblicità le quali assorbivano i guadagni rendendo la posizione insostenibìle.

Sperperò la ricchezza puntando sui cavalli (una sua grande passione), viaggiando senza mai fare un conto, regalando denaro a chiunque gliene chiedesse. Sembra impossibile, ma questo prodigioso uomo, che lavorò febbrilmente tutta una vita e guadagnò milioni, era sempre alle prese col bisogno. In un breve viaggio tra Southampton e Cherbourg scrisse un articolo, un romanzo intero, un racconto di ventimila parole, un dramma in tre atti e una trasmissione radio, il tutto per pagare un forte debito che lo attendeva sulla sponda francese della Manica.

Ma i periodi di miseria nera non lo fiaccavano, come nei primi tempi gli insuccessi non erano riusciti a farlo desistere dalla sua strada.

Lavorò molto in America, per i giornali e per il cinematografo; ad Hollywood gli fecero ponti d'oro per averlo come sceneggiatore.

Tentò anche la politica: si candidò al Parlamento, ma non venne eletto.

Nervosissimo, fumava 80 sigarette e beveva 40 tazze di tè al giorno. Iniziava e finiva un romanzo nello spazio di un week-end, e creò in due giorni e mezzo, si dice, uno dei suoi maggiori successi: On the spot, una commedia sui gangster. Ma per quanto scrivesse ininterrottamente, con una facilità miracolosa, quando morì aveva più debiti che crediti.

Dopo un lungo periodo di oblio, negli anni sessanta il pubblico dei giallofili ha decretato un secondo successo di questo autore che aggancia l'attenzione senza ricorrere alla morbosità.

1905 - I quattro giusti
1908 - L'enigma della cassaforte
Il consiglio dei quattro
1912 - La dama grigia
1915 - L'uomo che comprò Londra
1916 - La Tomba di Ts'in
1917 - La dimora segreta
1919 - La regina dei ladri
1922 - L'angelo del terrore
La valle degli spiriti
1923 - L'enigma dello spillo
1924 - La stanza numero 13
1925 - Il pugnale di vetro
1926 - L'abate nero
La porta dalle sette chiavi
I tre giusti
1928 - Il signore della notte
ETC ETC ETC...
Joan Brett
«Irregolare»
Messaggi: 72
Località: Torino
MessaggioInviato: Mar Gen 27, 2009 9:18 am    Oggetto:   

Sono una fan sfegatata di Edgar Wallace, malgrado sia un autore che non privilegia troppo la logica e la deduzione, né le celluline grigie.

Mi piace di lui la fervida, inesauribile fantasia nell'inventarsi trame avventurose e personaggi romanzeschi. Mi piace quel suo fantastico mondo londinese quasi sempre nebbioso, dove i personaggi vivono in residenze dove ci sono fedeli domestici, arredi vittoriani e passaggi segreti, dove gli inseguimenti si svolgono in carrozza o in vecchi taxi, dove i protagonisti sono giovanotti onesti che proteggono le fanciulle come fossero antichi cavalieri, dove i delitti si consumano alla fioca luce dei lampioni o in dimore abbandonate o nei magazzini lungo il Tamigi.

Insomma, un romanzo di Wallace è un ottimo modo per "evadere" , una sorta di "rifugio" piacevole che ha il pregio di essere semplice ma coinvolgente. Wink
Dopo aver eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità (Sherlock Holmes)
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