John Dickson Carr


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Ourobouros
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MessaggioInviato: Mer Nov 14, 2007 6:10 pm    Oggetto: John Dickson Carr   

Salve a tutti. Volevo sapere se qualcuno di voi ha mai sentito parlare di due romanzi di John Dickson Carr: "The murder of sir Edmund Godfrey" (del '36) e "Speak of the Devil" (del '41). A me non risulta che siano mai stati tradotti e pubblicati in italiano, ma compaiono in alcune sue bibliografie.
galerius
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MessaggioInviato: Mer Nov 14, 2007 7:45 pm    Oggetto:   

No, purtroppo quei due titoli non mi dicono niente... Confused
"Speak of the devil" ha una trama molto interessante, da quel che ho potuto leggere in rete. Non sarebbe male una traduzione ( ammesso che già non esista ).
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giovannino1
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MessaggioInviato: Lun Gen 21, 2008 5:48 pm    Oggetto:   

lui è stato uno dei maestri del delitto della camera chiusa. http://it.wikipedia.org/wiki/John_Dickson_Carr
Joan Brett
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MessaggioInviato: Lun Lug 07, 2008 12:19 pm    Oggetto:   

Ho letto la scorsa settimana "Il mistero di Muriel", che forse è l'ultimo romanzo di John Dickson Carr, stando a ciò che leggo nella relativa pagina di Wikipedia.
L'investigatore del caso è lo scrittore Wilkie Collins; il romanzo è descritto in quarta di copertina come uno dei migliori sul tema "della camera chiusa", anche se l'affermazione mi lascia perplessa, poiché la spiegazione finale è un tantino pretestuosa per essere degna di tale affascinante filone.
A tratti, il romanzo scivola un po' nel "rosa" per via della presenza di troppe seducenti e disinvolte fanciulle, e Dickson Carr si diverte spesso a lasciare commenti maliziosi su quanto avviene nella trama.
Dopo aver eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità (Sherlock Holmes)
Ourobouros
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MessaggioInviato: Lun Lug 07, 2008 12:30 pm    Oggetto:   

Come tutti i più grandi scrittori di gialli, anche John Dickson Carr, nelle ultime opere, non si dimostra sempre all'altezza dei suoi lavori migliori.
Ti assicuro che in tema di "camera chiusa" ha scritto opere che a ragione lo collocano tra i massimi esponenti del genere.
galerius
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MessaggioInviato: Lun Lug 07, 2008 3:05 pm    Oggetto:   

Dopo averlo trovato su eBay a un prezzo ragionevole, sto leggendo adesso "Le Tre Bare", forse il suo più famoso e celebrato romanzo sul tema.
Vi confesso però che la lettura risulta abbastanza faticosa. E' come trovarsi di fronte a un massiccio, pesante trumeau vittoriano.
La trama non cattura, come del resto i personaggi. Insomma, un romanzo indigesto anzichè no. Probabilmente il suo fascino sta nell'idea criminale e nelle relative spiegazioni ( oltre che nella famosa "conferenza" del dottor Fell ), ma a quel punto non sono ancora arrivato... Wink
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galerius
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MessaggioInviato: Mar Lug 08, 2008 3:21 pm    Oggetto:   

Joan Brett ha scritto:
Ho letto la scorsa settimana "Il mistero di Muriel"...

Ogni tanto Carr si concede qualche 'scappata' nel campo del giallo storico, dello spionaggio o del rosa, appunto.
Questo nella fattispecie dove l'hai trovato, Joan ?
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Joan Brett
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MessaggioInviato: Ven Lug 11, 2008 2:54 pm    Oggetto:   

Scusami, Galerius, non avevo visto fino ad ora questo post a me indirizzato!
"Il mistero di Muriel" l'ho trovato sulle bancarelle dell'usato, come d'altra parte la stragrande maggioranza dei gialli Mondadori che ho "raccattato" nel corso degli anni.
Da "quasi torinese", conoscerai sicuramente il piccolo mercatino fisso del libro usato, in Piazza Arbarello/Corso Siccardi a Torino.
C'è sempre un sostanzioso traffico di gialli tascabili. Periodicamente faccio il mio giretto di perlustrazione alla ricerca dei "classici", e Dickson Carr (o Carter Dickson) è molto presente sugli scaffali in entrambe le sue identità letterarie.

Fino a poco tempo fa, potevo "vantare" di aver letto solo "Le tre bare" (ero poco più che ragazzina) e ne avevo dimenticato in fretta trama e ambientazione. Poi recentemente ho deciso di "recuperare" l'autore e di leggere altre sue opere.
Probabilmente non ho iniziato dal meglio, poiché, a parte "Il mistero di Muriel", ho letto "La sposa di Newgate" (come Dickson Carr) e "...e il terrore rimane" (come Carter Dickson) che credo facciano parte di quei "mystery" a sfondo storico e romantico, non all'altezza delle migliori opere dell'autore.
Ho comunque pronti altri titoli, credo, più affascinanti, dove si può contare sulla presenza nella trama dell'ineffabile Gideon Fell.

A proposito di "Le tre bare", l'ho poi riletto recentemente e, ahimé, nemmeno questa volta mi sono messa a ululare dall'entusiasmo Rolling Eyes
Hai ben descritto la sensazione di difficoltà nell'affrontare la trama "pesante", ma è pur vero che, quando si arriva alla conferenza del Dottor Fell, la lettura è assolutamente affascinante! Wink
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galerius
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MessaggioInviato: Ven Lug 11, 2008 4:18 pm    Oggetto:   

Piazza Arbarello, come no !
Qualche volta mi è capitato di andarci e sono sempre abbastanza ben provvisti quanto a gialli, in effetti.

Non ti è piaciuto tanto La Sposa di Newgate ? Io invece l'ho apprezzato...forse perchè mi piacciono queste vicende ambientate in periodi storici lontani ( ma anche qui ci sono le ciambelle senza buco, Capitan Tagliagola ad esempio ).

Cercherò di resistere fino alla conferenza e alle spiegazioni, allora ! Wink
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Ourobouros
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MessaggioInviato: Ven Lug 11, 2008 5:01 pm    Oggetto:   

Di Carr ho quasi tutto tranne pochi titoli (tra cui proprio "Il mistero di Muriel"), e devo dire che preferisco i romanzi con sir Henry Merrivale rispetto a quelli con Gideon Fell e a quelli senza personaggio fisso. Quanto a "Le tre bare", effettivamente è un pò pesante e non lo collocherei tra i primi dieci libri di Carr, ma la soluzione è ingegnosa e la lezione sulla camera chiusa sicuramente affascinante. Ritengo che questa, assieme alle venti regole del giallo di Van Dine, sia una delle pietre angolari su cui si fonda l'edificio del giallo classico deduttivo.
galerius
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MessaggioInviato: Ven Lug 18, 2008 10:32 pm    Oggetto:   

Ho finito oggi - ieri - Le tre Bare. E così, ho fatto mio anche questo classico.
Che dire ?
La soluzione è davvero ingegnosa, e quantomai inattesa ; un vero tour de force ( anche se un certo particolare mi è sembrato assai poco verosimile ; non posso scrivere quale però perchè svelerei un elemento chiave della soluzione ).
Bella anche la conferenza del dottor Fell ( ma la conoscevo già ! Si trova infatti riportata, in maniera succinta ma esauriente, nel vecchio splendido saggio Mondadori Il Romanzo Giallo di Benvenuti-Rizzoni ).

Purtroppo, a questo mistero affascinante, Carr non ha saputo unire una narrazione capace di avvincere, un'atmosfera di minaccia, caratteri che si imprimano nella memoria. E' tutto molto "arido", molto speculativo, con Fell, il sovrintendente Hadley e altri personaggi che scambiano paginate di pareri e ipotesi lungo tutto il corso del romanzo. E questo appesantisce inevitabilmente il racconto.

Insomma, piena sufficienza, un bravo all'autore per il soggetto, ma nemmeno io, come Ouroboros, metto questo Le Tre Bare tra le sue cose migliori.
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Joan Brett
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MessaggioInviato: Lun Lug 28, 2008 8:22 am    Oggetto:   

Sono passata a "Delitti da mille e una notte", che parte in maniera scoppiettante con misteriosi avvenimenti attorno al museo Wade, specializzato in arte orientale. Sto per raggiungere la metà della narrazione, che è presentata come una sorta di "rapporto" scritta dall'ispettore Carruthers, il primo a fronteggiare le stranezze di una nottata di stravaganti eventi e di curiosi personaggi mai del tutto approfonditi. Pugnali orientali, barbe finte, tracce di polvere di carbone, un morto ammazzato in una carrozza d'epoca che stringe tra le mani un ricettario da cucina. Premessa molto gustosa, ma finora non c'è stato un vero "decollo" della narrazione, né è ancora entrato in scena il fido Gideon Fell. Vedremo! Wink
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galerius
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MessaggioInviato: Lun Lug 28, 2008 10:23 am    Oggetto:   

Quello è proprio uno dei romanzi che sarei curioso di leggere. Il titolo mi affascina, come capita a volte Smile
Lo cercherò nella celebrata piazza Arbarello, o altrove...
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Joan Brett
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MessaggioInviato: Mer Set 10, 2008 10:08 am    Oggetto:   

Mi è piaciuto "Delitti da mille e una notte", che ha la particolarità di far entrare in scena il Dottor Fell solo alla fine, quando ha terminato di raccogliere i resoconti degli investigatori ufficialmente incaricati, e naturalmente prospetta la logica soluzione.
Non sono mai stata una lettrice che si concentra sugli eventi per tentare di arrivare alla soluzione in anticipo rispetto al piacere di leggerla e di restarne sorpresa. Forse, in questo caso, sarebbe stato possibile, ma solo ricorrendo al massimo della capacità di attenzione individuale e della abilità di tenere a mente i movimenti di ciascun indiziato, cercando di "incastrarli" nel lasso di tempo occorso per compiere il delitto, come con i pezzi di un puzzle.
Il museo Wade, teatro del delitto, è strutturato in maniera tale che l'intenso via-vai degli indiziati costringe il lettore a una notevole concentrazione, nel tentativo di seguire i movimenti dei personaggi nei minuti fatali. Shocked
Buona lettura per chi si cimenterà con questo romanzo! Wink
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MessaggioInviato: Mer Set 10, 2008 1:42 pm    Oggetto:   

Joan Brett ha scritto:

Il museo Wade, teatro del delitto, è strutturato in maniera tale che l'intenso via-vai degli indiziati costringe il lettore a una notevole concentrazione, nel tentativo di seguire i movimenti dei personaggi nei minuti fatali. Shocked

Cara Joan, dopo Le tre bare nulla più mi spaventa Laughing
In ogni caso, come detto altre volte, anch'io come te non sono fra quelli che cercano di risolvere ad ogni costo il puzzle ; possono venirmi in mente ipotesi, certo, ma in ogni caso non ci studio troppo e preferisco essere sorpreso e di conseguenza divertito alla fine.
Aggiungo che non sempre la 'semplicità' della soluzione è d'aiuto ; ne La tabacchiera dell'imperatore, ad esempio, l'indizio è essenzialmente uno solo, presentato in maniera chiara nel corso della vicenda. Ma è talmente ben dissimulato che anche così la soluzione è fuori portata Wink
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