La carrozza della Santa di Cristina Cassar Scalia, Einaudi Stile Libero Big 2022.

Dopo due o tre capitoli sono ritornato indietro appuntandomi un bel po’ di personaggi che tra vicequestori, ispettori semplici, ispettore capo e capo della Mobile, sovrintendenti, commissari in attività e in pensione, medico legale, dottoresse, procuratore aggiunto, semplici poliziotti e compagnia bella il mio cervello, tenuto anche conto  della calura estiva, stava andando in fumo. Ergo una invocazione sentita a tutti gli autori “Fate pubblicare all’inizio dei vostri libri l’elenco, almeno, dei personaggi principali!”.

Ma andiamo al sodo. Catania, mattina del 6 febbraio, ovvero la festa di Sant’Agata. Un uomo viene trovato ucciso da due studentesse francesi dentro una delle carrozze del Senato nell’androne del Municipio. Si scoprirà, poi, essere il settantenne Vasco Nocera ricco e nullafacente, padrone di diverse proprietà, separato dalla moglie e instancabile “fimminaro”. Un bel caso per il vicequestore palermitano Giovanna Guarrasi, detta Vanina, che si avvarrà della sua squadra e del commissario in pensione Biagio Patanè sposato con Angelina. Le indagini si appuntano subito  sulla giovane architetta Sergia Vannotta, una delle ultime persone ad aver parlato con Nocera, improvvisamente scomparsa. Ma anche sul figlio Giordano piuttosto interessato all’ingente patrimonio del padre ed ex fidanzato della Vannotta. Già questa da sola sarebbe una bella gatta da pelare…

Purtroppo non è il solo caso a tenerla occupata perché, come è già stato scritto, “tra una barretta di cioccolato e una sigaretta”, verrà coinvolta, dagli ex colleghi di Palermo, nella ricerca del latitante Salvatore Fratta, detto Bazzuca, l’unico ancora in libertà tra gli assassini di suo padre. E qui si troverà di fronte al procuratore aggiunto Paolo Malfitano, diviso dalla moglie, con il quale ha avuto una storia sentimentale e che quattro anni prima ha salvato con la sua North American calibro 22 che porta sempre in tasca.

Insomma vedremo la nostra incredibile Vannina sballottata tra il traffico di Palermo e quello di Catania tutta tesa a raggiungere il suo scopo, sfruttando, con l’aiuto della sua “banda”, efficacemente rappresentata nei vari aspetti e di Patanè, tutti i mezzi possibili per una accurata indagine: interrogatori, pedinamenti, impronte digitali, tracce di sangue, filmati, movimenti bancari e chi più ne ha più ne metta. Tra sentimenti di ogni sorta: intrighi, dubbi, riflessioni, momenti di stallo, sorrisi divertiti (vedi la gelosia di Angelina), battute anche in dialetto, musica, cinema, mangiate e bevute, golosità dolciarie, affetti familiari, altri tipi di affetto e perché no, crisi d’amore. Aggiungo la memoria che ad un certo punto cattura qualcosa di importante (la lampadina!) e la Storia che entra prepotente nella vicenda delittuosa. Presente e passato. Un classico.