Con un  Gérard Depardieu particolarmente ispirato, è al cinema da alcuni giorni Maigret, tratto dal romanzo di Georges Simenon e per la regia di Patrice Leconte, che propone il suo lavoro facendolo partire dall’inchiesta dal titolo Maigret e la giovane morta (quarantacinquesimo romanzo dedicato da Georges Simenon al commissario).

Nella Parigi anni '50 ci troviamo davanti a un film dal tono espressionista, cupo, sepolcrale. Una mattina di marzo una ragazza viene trovata morta in Place Vintimille a Parigi. Indossa un abito da sera e una borsetta, ma mancano elementi per identificare il cadavere e nessuno sembra conoscerla o ricordarla. A indagare sul caso è il commissario Maigret che incontra una delinquente, stranamente somigliante alla vittima, un fatto che risveglia in lui il ricordo di un’altra scomparsa, più antica e più intima. Grazie alla sua leggendaria attenzione per i dettagli, riuscirà poco a poco a ricostruire la storia della vittima.

Depardieu interpreta il commissario di Simenon portando sullo schermo la sua figura più dolente, malinconica, stanca. Un uono che ha persino perso la voglia di fumare la sua iconica pipa.

Un buon film che si fa vedere con interesse.

Titolo originale: Maigret et la jeune morte. Regia: Patrice Leconte. Interpreti: Gérard Depardieu, Jade Labeste, Mélanie Bernier, Bertrand Poncet, Aurore Clément, André Wilms, Hervé Pierre, Clara Antoons, Pierre Moure, Anne Loiret. Distribuzione: Adler Entertainment. Durata: 89′. Origine: Francia, Belgio 2022