La linea era attiva e frequentata già ai tempi di Holmes: ma né lui né Watson la usavano spesso. Per la verità essa è citata solo in BRUC, quando sui suoi binari venne ritrovato il corpo di Cadogan West; in STUD, quando Watson sfidò l’autore dell’articolo “il libro della vita” (in realtà lo stesso Holmes, ma Watson non lo sapeva) ad entrare in una carrozza di terza della metropolitana e a dedurre le attività dei passeggeri; in BERY, usata da un cliente per catapultarsi a Baker Street, e in REDH, (che si svolse tra il 1887 e il 1890 a seconda dei pareri), quando Holmes e Watson la presero per andare ad Aldersgate.
Ci si è chiesti il motivo di questa riluttanza ad usare un mezzo di trasporto così veloce: la risposta è che, seppure a buon mercato, si trattava di un mezzo scomodissimo, affollato, e soprattutto poco salutare. Secondo i cronisti dell’epoca infilarsi in quelle gallerie (si ricordi che i treni erano a carbone) significava uscirne tossendo come se si fossero fumati diversi sigari, per non parlare della condizione degli abiti: la metropolitana non era il mezzo più usato dai gentlemen che tenessero alla propria salute ed al proprio aspetto.
Per conoscere tutti i dettagli del canone e tutte le voci relative ai particoli di Sherlock Holmes ricordiamo il volume enciclopedico Il Diciottesimo Scalino da cui è tratta anche questa voce.
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