Georgette Heyer è una delle più amate scrittrici britanniche di commedie romantiche ambientate durante il periodo della Reggenza inglese (prima metà del 1800).

Nata a Wimbledon, Londra, nel 1902,  la Heyer ha vissuto per molti anni in Tanganica con il marito, un diplomatico. Autrice di oltre 60 romanzi di successo, tradotti in tutto il mondo, è considerata oggi uno dei pilastri della letteratura romantica inglese.

La Heyer è scomparsa nel 1974.

L’autrice americana di best-sellers, Anne Stuart ha detto di lei: “I libri di Georgette Heyersono un tesoro senza prezzo. Il suo modo di scrivere è una delizia incomparabile, che vale tanto oro quanto pesa...”

Di fatti i libri della Heyer si distinguono per la accuratissima ricerca storica, l’arguzia e lo spiccato senso dello humour.

Essendo famosa soprattutto per le sue Regency Novels,

la Heyer per anni è stata solo considerata dai più un’autrice romantica. Tuttavia benché sia poco noto, Georgette è stata una perfetta Signora del Mystery e del giallo.

Uno dei suoi romanzi migliori, edito in Italia dalla Mondadori nella storica collana dei gialli, è Passi nel buio. E’ la storia di quattro persone: un fratello, due sorelle e il marito di una delle due, che ereditano un’abbazia antica e logicamente... infestata! Siamo nell’apparentemente tranquilla campagna inglese, che già aveva prestato le sue dimore e i suoi paesaggi ad Agatha Christie e a Conan Doyle. Dopo notti all’insegna del terrore, di esperienze all’apparenza inspiegabili e qualche “incontro” con il famigerato fantasma di un misterioso Monaco, i protagonisti scopriranno il cadavere di un eccentrico pittore francese.

Chi l’ha ucciso? Il terribile e temibile Monaco o qualcun altro molto più... reale?

Per risolvere questo e tanti altri enigmi è consigliabile leggere le eccezionali pagine di questo perfetto giallo inglese degli anni ’30, la cosiddetta Golden Age.

Come nella maggioranza dei gialli della Christie, anche in quelli della Heyer non ci sono elementi di violenza metropolitana e non troppo sangue, solo un pizzico di elementi gotici (tanto di moda all’epoca in cui  la Heyer scriveva, come nel periodo della Reggenza, quando tutti avevano letto I Misteri di Udolpho!) e molto humour britannico. Buona Lettura!