Quello dei dischi in vinile è uno dei settori collezionistici più affascinanti anche riguardo a Sherlock Holmes. Ed è multimediale ante litteram: vi si trovano canzoni, musical, colonne sonore, ma anche racconti letti (i cosiddetti "audiolibri"), pièces teatrali complete e persino i rumori di scena e sottofondi musicali delle stesse!

Spesso le copertine sono delle vere e proprie opere d'arte ed il retro (specialmente dei vecchi 33 giri o lp) riporta per intero i testi delle canzoni o dei brani, insieme a commenti, storia, biografie dei protagonisti, ecc.Una miniera di "perle", quindi. 

E il fascino aumenta se si considerano i vecchi "piaccelloni", come venivano chiamati in toscana i grandi e pesanti 78 giri, o se si trovano i rarissimi 16 giri (trascuro le frazioni di giro), praticamente assenti in Italia. I 33 giri ed i 45 sono ancora nella memoria di tutti, ma ormai superati da venti anni dai moderni CD (e DVD). Sherlock Holmes, fenomeno (anche) mediatico, non poteva non essere presente, quindi, anche nei dischi. E fra le tante cose apparentemente dissacranti e sconvolgenti la presenza di Sherlock Holmes nei dischi rock è tra quelle più gustose, proprio perché "lontane" dal classico mito, ma che comunque contribuiscono a consacrare e per questo molto accattivanti. 

Vi sono dischi rock comunque "canonici", dove il testo ricorda le avventure del famoso detective, come nel Der Hund von Baskerville (Cindy & Bert, Paranoid). Ma anche dischi ove si inneggia a Sherlock Holmes per risolvere situazioni amorose, come nella canzone "Sherlock Holmes" degli Sparks. Ma talvolta il riferimento è nel nome del cantante o del gruppo, come nei The Baskerville Hounds, emuli dei Beatles anni '60, oppure Carl "Sherlock" Holmes nella sua Investigation n. 1.  Ma talvolta l'ispirazione è totale, come nel gruppo The Headcoats (ed il corrispondente "The Headcoatees", tutto al femminile)  che oltre ad eseguire canzoni "ispirate" (Knights of the Baskervilles, Headcoattitude, ecc.) aveva l'abitudine, presente abbondantemente nelle copertine, di esibirsi con in testa il deerstalker, il copricapo di Sherlock Holmes. Per inciso questo gruppo si esibiva in una cave (una delle cantine musicali di beatlesiana memoria) posta in Baker Street, a due passi dal 221b.

Ma non mancano le case discografiche dal nome altisonante, come l'inglese (manco a dirlo) Sherlock. E talvolta sono state scritte delle vere e proprie monografie rock più o meno canoniche, come nella Valley of fear dei macina-cadaveri, i Corpse Grinders.