I clienti di Holmes comprendevano Re e Governi almeno quanto poveri cristi che non potevano pagarlo. “Già, il guadagno... ma è l’amore dell’Arte per l’Arte che mi spinge, Watson!” dichiarò per esempio  in REDC. La cosa colpì Watson fin dall’inizio (STUD), ma rimase evidente durante tutta la carriera del detective, che non sembrò assolutamente dare la precedenza nelle investigazioni ai suoi clienti facoltosi, alle case reali, al Papa.

Questa regola ha una apparente eccezione: in PRIO, urtato dall’atteggiamento altezzoso del Duca di Holderness, gli presentò una parcella di seimila sterline, e, dopo esser stato pagato, accusò il Duca di essere responsabile dell’accaduto, lo trattò a pesci in faccia e lo obbligò a riparare al malfatto. In BRUC ricevette una bellissima spilla tempestata di diamanti da una dama che Watson lascia chiaramente intendere fosse la Regina Vittoria. Altro gioiello ricevette dal Re di Boemia, cui pure aveva richiesto come parcella la sola foto di Irene Adler (SCAN).

Per conoscere tutti i dettagli del canone e tutte le voci relative ai particoli di Sherlock Holmes ricordiamo il volume enciclopedico Il Diciottesimo Scalino da cui è tratta anche questa voce. Oltre 200 pagine da leggere tutte d'un fiato!