Ambientato a Torino tra il Valentino e la Mole Antonelliana, questo romanzo che narra di storie d'amore e di delitti, è una delle grandi opere di colei che a ragione può essere inserita tra i grandi precursori del filone giallo all'italiana.

Carolina Invernizio ha saputo procurare il favore popolare alla letteratura cosiddetta di genere, seguendo ispirazioni che la portavano a costruire trame storiche, gialli d’azione, romanzi gotici con componenti orrorifici intessuti su struggenti storie d’amore.

«Resta il fatto che Invernizio - spiega Gordiano Lupi -, checché ne dicano critici paludati e recensori prezzolati per esaltare Faletti e Moccia, sapeva scrivere e aveva nella sua penna il gusto latinoamericano del racconto. La nostra scrittrice popolare è ancora oggi molto apprezzata dal pubblico sudamericano che ama la narrazione pura, libera da artificiose costruzioni letterarie».

Il Foglio Letterario ha deciso di ristampare 'I misteri delle soffitte' come tributo letterario a una scrittrice che considera maestra della narrativa popolare.

«Nessuno meglio della Invernizio incarna con le sue opere lo spirito che anima la nostra casa editrice - ricordano da Edizioni Il Foglio -. Scrittrice d’appendice, narratrice instancabile, amante del mistero, suggestionata da trame nere, indagatrice di sensazioni orrorifiche, semplice da leggere e da capire. Invernizio non viene compresa dalla critica contemporanea che le preferisce letterati incomprensibili, astrusi ed elitari. Lei scrive per il popolo, per le donne di servizio, per chi ha poca cultura, per un pubblico che attende con ansia la puntata successiva di un feuilleton a base di amore e morte. Strano destino per una ragazza di buona famiglia innamorata della scrittura sino al punto di essere espulsa da scuola e messa all’indice dal Vaticano per aver scritto cose peccaminose. Il comune senso del pudore cambia con il passare del tempo: adesso i racconti della Invernizio non meritano nessuna scomunica. A nostro giudizio vanno riscoperti per comprendere come la tanto disprezzata Carolina di Servizio sia stata una delle prime narratrici di genere della nostra letteratura. Invernizio compie opera meritoria soprattutto come divulgatrice della parola scritta nei confronti di alcune generazioni di lettori, soprattutto donne, in tempi che consideravano disdicevole perdere tempo con i romanzi».

Carolina Maria Margaritta Invernizio (Voghera, 1851–Cuneo, 1916) è stata una fra le scrittrici italiane più popolari di fine Ottocento e inizio Novecento. Scrisse, produsse e pubblicò ben 123 opere narrative che la classificano forse come la scrittrice italiana più prolifica di tutti i tempi.

Fortemente osteggiata e criticata dai critici dell'epoca che la consideravano una "gallina della letteratura italiana" la Invernizio non si diede mai pensiero dei pareri negativi di un certo tipo di intellettualismo "impegnato" perchè, soleva dire, le sue migliori lettrici erano proprio "le mogli, le madri e le sorelle" dei suoi maggiori detrattori.

Una scrittrice dunque che aveva il coraggio di scrivere per il suo pubblico e non per la critica.