Li chiamano romanzi ma di inventato hanno poco, perché si basano su fatti veri, terribili, diffusi: una lunga lista di reati che vengono commessi in maniera perpetuata nel nostro paese a danno dell’ambiente, del paesaggio, degli animali e della salute dei cittadini. Il racket degli animali, gli ecomostri, l’abusivismo edilizio, i rifiuti tossici sono dal 2007 i protagonisti dell’attività narrativa che ha dato vita a diciassette romanzi di successo, firmati da alcuni degli autori più autorevoli del panorama letterario italiano come Carlo Lucarelli, Eraldo Baldini, Massimo Carlotto, Piero Colaprico, Marcello Fois, Sandrone Dazieri, Giancarlo De Cataldo, Giacomo Cacciatore, Valentina Gebbia, Gery Palazzotto, Simona Vinci, WuMing, Licia Troisi, Loriano Macchiavelli, Leonardo Gori, Marco Vichi, Tullio Avoledo, Girolamo De Michele, Francesco Abate, Valerio Varesi, Patrick Fogli. Storie drammatiche ed inquietanti, per una collana curata dalla casa editrice Edizioni Ambiente, tessuta dal comune filo conduttore del Dossier Ecomafia che Legambiente pubblica ogni anno sul giro d’affari che la criminalità organizzata fa ai danni della salute dei cittadini, del paesaggio, del territorio, dei beni artistici, della flora e della fauna. Un business di 20,5 miliardi di euro, con 258 clan censiti, che fa sparire nel nulla una montagna di rifiuti alta quasi quanto l’Etna (3.100 metri), traffica ogni anno animali selvatici per un valore di oltre 3 miliardi, costruisce migliaia di case abusive: 28 mila solo nel 2008.  Il 2008 è stato soprattutto l’anno dei record per le inchieste contro i trafficanti di rifiuti pericolosi, ben 25, con un fatturato di affari che supera i 7 miliardi di euro. Tutti soldi sporchi accumulati avvelenando l’ambiente e i cittadini, che fa crescere in maniera esponenziale il business della “Rifiuti Spa” che sale in un anno del 38%, con la Cina che si conferma meta privilegiata dei traffici illeciti provenienti dai paesi industrializzati. Un vero affare per le imprese: lo smaltimento legale di un container di 15 tonnellate di rifiuti pericolosi costa infatti circa 60mila euro, per la stessa quantità il mercato illegale d’Oriente ne chiede solo 5.000. Mentre il traffico e lo sfruttamento di animali alimenta un business di 3,1 miliardi di euro (stima Enpa), di cui 700 milioni arrivano dai combattimenti clandestini, 1,2 miliardi dalle corse illegali, 500 milioni dalla macellazione clandestina e 7-8 miliardi di euro di commercio illegale di specie protette.

Proprio da queste attività prendono spunto, per esempio, due romanzi della collana. Bestie, di Sandrone Dazieri, incentrato sul traffico degli animali esotici o protetti di cui le Triadi cinesi e la criminalità organizzata si dividono gli affari e Con la faccia di cera, di Girolamo De Michele, dove il Palio più antico d’Italia fa da scenario agli inganni al veleno della fabbrica di dopanti e la corsa dei cavalli. Circuiti intricati anche nel romanzo-inchiesta di Massimo Carlotto e Francesco Abate, L’albero dei microchip, distese abusive di rottami elettronici che conducono i protagonisti in un viaggio nei meandri oscuri della politica e della criminalità internazionale. Navi a perdere è invece il racconto con cui Carlo Lucarelli  ripercorre le vicende della Natale De Grazia e la Jolly Rosso, scomparse nel Mediterraneo disseminando un mare di rifiuti tossici e radioattivi. L’ultima pubblicazione della serie, Vite spericolate, di Patrick Fogli, ripercorre in un giro di vite, l’emissione letale di fumi tossici di una qualunque fabbrica di città.