Kate Beckett (Stana Katic, Quantum of Solace), bella e seriosa detective della omicidi di New York, indaga su crimini seriali ispirati ai romanzi del celebre giallista Rick Castle (Nathan Fillion, Buffy, Firefly). Per rompere la routine e provare il brivido delle emozioni vere, Castle sfrutta la sua fama ed ottiene il permesso di affiancare Kate (sua grande fan) nelle indagini. Ve lo concedo: la trama non brilla per originalità. E nemmeno la caratterizzazione dei personaggi, a prima vista: se mi limitassi a dirvi che lei è bella, intelligente, integerrima e colta e nasconde un’alta carica di sensualità, e lui è un burlone eccentrico che non può fare a meno di flirtare con tutte, commentereste chiedendo “Dov’è la novità”? Non certo nella trama, bensì nella qualità dell’intrattenimento.

I punti di forza di Castle, in prima visione su FoxLife ogni venerdì dal 16 ottobre, sono l’ironia, il sempreverde U.S.T. fra i protagonisti (per sapere cos’è, leggete qui), la solida struttura narrativa. E, naturalmente, un Nathan Fillion che la fa da padrone incantando il pubblico, ammiccando e divertendosi proprio come il Simon Baker di The Mentalist, serie che si regge sul suo protagonista. Quindi, in definitiva, ecco perché vi consiglio di seguire Castle: perché è divertente. E frizzante, fresca, piena di humour e di situazioni stravaganti, proprio come l’irresistibile Rick.

Un personaggio che, se ci pensiamo, è anche piuttosto verosimile: sfrutta la sua fama per uscire con ogni donna carina che incontra; è competitivo: si atteggia a grande scrittore con i suoi colleghi in una gara di popolarità davanti ad un tavolo di poker; è il meno adulto dei due quando è insieme alla figlia adolescente Alexis (Molly C. Quinn, The Sacrifice) ed è ancora meno adulto quando è in compagnia dell’eccentrica madre Martha (Susan Sullivan, Dharma & Greg). E ancora: sfrutta il successo dei suoi romanzi, incentrati sulla figura del detective Derrick Storm, per ottenere favori dal sindaco, dalla polizia, dalle autorità cittadine. Poi, un bel giorno, si stanca della “monotonia” e decide di uccidere Storm scrivendo l’ultimo romanzo della serie, a dispetto delle sentite preoccupazioni espresse dal suo editore (nonché ex moglie).

Rick è in cerca di una nuova ispirazione per restare in cima alla classifica dei best-seller e la trova grazie all’incontro con Kate, che stimola in lui la voglia di raccontare una nuova storia. Ed ecco la nuova, inedita coppia: Rick Castle è intelligente, brillante, fascinoso; Kate Beckett è affidabile, professionale, segretamente romantica. Volete che questi due, insieme, non facciano scintille? Le fanno eccome, in una serie creata quest’anno (e già rinnovata per una seconda stagione) da Andrew W. Marlowe – quando si dice che il nome è un programma – già sceneggiatore dei film Air Force Once, Giorni contati e L’uomo senza ombra.

Ambientata a New York e ispirata alle nuove coppie investigative della tv in cui uno dei due non è un poliziotto (come in Bones, ad esempio), Castle vanta l’illustre contributo di Rob Bowman (già regista e produttore di X-Files) e di René Echevarria (Medium, 4400). Senza contare la partecipazione, davanti alla macchina da presa, di Stephen J. Cannell (il creatore di A-Team, Riptide, Ralph Supermaxieroe) nel ruolo di se stesso e di altre illustri guest stars (come James Patterson e Dan Castellaneta).