ROMA - Andrew Wyke è uno scrittore di polizieschi, abituato a creare storie, a inventare personaggi e situazioni intricate. Ma non solo sui libri. Per sfuggire alla solitudine insegue la vita con l'arte, con la finzione. Nel suo gioco di specchi, in cui verità e menzogna si chiamano a vicenda, irretisce prima e coinvolge poi Milo Tindle, l'amante di sua moglie che lo ha abbandonato.

Insieme mettono in scena una finta rapina con scasso. Milo sta al gioco, e ci prende gusto al punto tale da cominciare a condurlo. Tra i due parte uno scambio di battute fulminanti, un gioco di diritto e rovescio dove sia l'uno che l'altro svolgono il ruolo di protagonisti, di registi. Wyke, lo scrittore, avvezzo a usare la fantasia, è superato dall'allievo e rischia di restare vittima della sua stessa fantastica perversione.

L'autore di “Sleuth-L'inganno”, Antony Shaffer, mescola al dramma l'acuta ironia della commedia brillante inglese. Riesce, con una spirale di colpi di scena, a creare la giusta tensione perché porta lo spettatore in un ambiente rassicurante, apparentemente normale dove non c'è violenza, non c'è sangue, ma dove può comunque annidarsi il male che, proprio per questo, spaventa di più. È la lezione di Agatha Christie e di Alfred Hitchcock, di cui Shaffer è stato collaboratore.

Un ruolo determinante per la resa della commedia è giocato dalla scenografia, perfetta nel connotare il carattere del protagonista, del giallista Wyke. La sua casa è dominata da un grande salone che serba trabocchetti, insidie, costumi carnevaleschi, una cassaforte ben nascosta dietro un muro e soprattutto un'inquietante marionetta che sghignazza. Un pupazzo, l'unico compagno di vita di Wyke, che egli stesso aziona, comanda, così come fa con i personaggi dei suoi racconti e così come vorrebbe fare con Tindle.

L'opera, messa in scena da Glauco Mari (un bravissimo Wyke), è stata portata al cinema due volte, la prima nel 1972 con interpreti Laurence Olivier e Michael Caine, e nel 2007, sceneggiata dal Nobel per la letteratura Harold Pinter, sempre con Caine, ma nel ruolo di Wyke, e Jude Law.

L'inganno

Teatro Valle, fino al 28 marzo

Di Antony Shaffer

Traduzione e adattamento di Glauco Mauri

Con Glauco Mauri e Roberto Sturno

Scene Giuliano Spinelli

Costumi Simona Morresi

Musiche Germano Mazzocchetti

Regia Glauco Mauri