Impossibile parlare di questo film senza affondare nei parallelismi con il primo, bellissimo, Wall Street e perfino con il primo Gordon Ghecco, che poi sono la stessa cosa. L’uno non esisterebbe senza l’altro. Salvo poi scoprire, dopo averlo guardato, il film si intende, che questa è un’altra storia. Necessaria quanto la prima, ma decisamente più dura, assolutamente tragica come possono esserlo solo le storie vere. Quello che vediamo sul grande schermo è già successo e ha colpito tutti.

In molti hanno tremato, tantissimi hanno chiamato il proprio consulente finanziario per sapere se c’era da preoccuparsi e qualcuno si è fatto male sul serio.

 “Non fidatevi di economisti, maghi e ciarlatani” ammoniva qualcuno di molto autorevole non molto tempo fa. Oggi Oliver Stone sembra aggiungere alla lista nera i banchieri ovvero i reali colpevoli del collasso di un sistema economico basato solo sul guadagno, in cui sono proprio le istituzioni ad aver preso il posto dei vari Gordon Gekko, gli squali della finanza, involontariamente celebrati nel primo Wall Street nel 1987, complice  un magnifico Michael Douglas, perfetto nel ruolo tanto da essere diventato, con la sua filosofia dell'avidità, di ispirazione per una nuova generazione di broker tutti con i capelli pettinati all’indietro, le bretelle ed una copia de L’arte della guerra sul comodino.

A 23 anni dal primo capitolo, la storia riprende dal 2001. Gordon Gekko, finalmente rilasciato dal carcere, sembra un uomo superato dai tempi, spezzato da otto anni di reclusione e da uno sgambetto abilmente piazzato da un vecchio compagno di scorribande finanziarie. E invece riappare nel 2008 acclamato autore del provocatorio best seller “L’avidità è bene?” con il quale preannuncia la grave crisi in arrivo, quella cominciata con il clamoroso tonfo della Leaman and brothers per intenderci.

 Memorabile il discorso di Gekko sulla follia immobiliare Americana, gente che comprava 2-3 case a debito e con il resto ci comprava il suv, il prestito definito come un cancro da combattere e il riferimento ai giovani, definiti la generazione dei tre niente: niente lavoro, niente reddito, niente risorse!

Hanno voluto vederci il tentativo da parte di Stone di rimediare al mito involontariamente creato in Wall Street ma Gordon Gekko ne esce bene anche stavolta, solo meno ispirato e con qualche impercettibile cenno di umanità. A proposito dei sequel la domanda è sempre la stessa: era davvero necessario? C’era davvero qualcosa da aggiungere? Decisamente si. E’ un’altra storia perché questa non può essere definita semplicemente una jaccuse ed il preciso riferimento “storico” sembra diventare piuttosto lo spunto per una generalizzazione ed una riflessione più ampia sulle spinte vitali/distruttive che fanno girare il mondo perché le bolle, a cominciare da quella cambriana, madre di tutte le bolle  “sono evolutive” e “tornano sotto forme diverse e quando esplodono portano sempre un cambiamento, dando vita ad una nuova era“. Tra una bolla e l’altra l’uomo, quasi inconsapevole, ripete gli stessi errori imbattendosi negli stessi “titoli tossici” attratto da facili guadagni e dalla prospettiva di una vita facile perché, in fondo, come Gekko, è convinto che  "l’avidità è giusta, l’avidità funziona, l’avidità chiarifica, penetra e cattura l’essenza dello spirito evolutivo. L’avidità in tutte le sue forme – l’avidità di vita, di amore, di sapere, di denaro - ha impostato lo slancio in avanti di tutta l’umanità".

Decisamente consigliato agli addetti ai lavori, quelli che hanno vissuto la crisi finanziaria del 2008 paralizzati davanti ai grafici sui megaschermi dei loro uffici disorientati dalla portata della catastrofe che si andava profilando ma anche per i profani, semplicemente appassionati di buon cinema. Non diventerà un cult come il primo e si continueranno a citare le massime del “primo” Gekko, tuttavia è un film godibile e New York è magnifica come sa essere solo in certi film di Woody Allen. Buona visione.

Sequel di: Wall Street

Regia: Oliver Stone

Sceneggiatura: Allan Loeb, Bryan Burrough

Cast: Michael Douglas, Shia LaBeouf, Frank Langella, Josh Brolin, Carey Mulligan, Susan Sarandon, Charlie Sheen, Vanessa Ferlito

Genere: Drammatico

Produzione: 20th Century Fox