Il 14 maggio 2011 nella Biblioteca di Sesto Fiorentino è avvenuta una importante cerimonia, con la ricollocazione del busto di Sherlock Holmes già esistente in quella città. La notizia ha percorso tutto il mondo holmesiano e mail di congratulazioni sono arrivate in città dai quattro angoli del mondo. Era presente il gotha di Uno studio in Holmes, dal Presidente Vianello ai vari presidenti che si sono altrenati nella carica in questi anni.

Nel 2001 nel corso del convegno internazionale “A week later” Enrico Solito espose per la prima volta la teoria sulla visita a sesto Fiorentino del grande detective. Oggi quella teoria è apparsa sulle riviste holmesiane di mezzo mondo e sul volume “Sherlock Holmes in Italy” pubblicato dai baker Street Irregulars di New York,e considerato perciò verità canonica accettata coram populo.

Ne “L'avventura della casa vuota” si legge che Holmes, sopravvissuto ad un agguato a Meiringen in Svizzera il 5 maggio 1891, vagò tutte la notte sulle montagne, “e una settimana dopo mi ritrovai a Firenze” in incognito. Le strade erano interrotte a causa di alluvioni al nord e l'unico modo che aveva per arrivare in soli 7 giorni era il treno. Lunghe ricerche hanno dimostrato che i treni provenienti da Torino e Milano (treno “Lampo”) arrivavano a Santa Maria Novella alle “4.38 di sera, 1.26 di notte e 5,55 del mattino”. Considerando che in quei giorni la polizia aveva avviato una vera caccia all'uomo in cerca di socialisti ed anarchici, sarebbe stato assai pericoloso per Holmes, in incognito, presentarsi di notte con i documenti falsi. Si desume perciò che arrivò nel pomeriggio. Ma anche quella soluzione era pericolosa perché Firenze era piena di inglesi e a quell'ora il centro era affollato di gente: avrebbe potuto essere riconosciuto.

L'unica fermata che quel treno faceva tra Pistoia e Firenze era a Sesto Fiorentino, alle 16.28, e nella teoria si sostiene che egli sia sceso proprio a questa stazione. Holmes cercava il “collegamento” in grado di rifornirlo di denaro, documenti ed appoggio.

Pur in assenza di prove precise il principale indiziato sembra essere Paolo Lorenzini, fratello di Carlo Collodi, direttore della fabbrica di porcellane Ginori, di sesto Fiorentino  che si recava spesso a Londra e i cui interessi coincidevano con quelli della politica inglese dell'epoca. Del resto la Ginori aveva assunto molti chimici stranier, specie francese, e Holmes non dovette avere difficoltà a impersonare un chimico di nome Vernet: certo non può essere un caso che nei mesi successivi la Ginori migliorò sensibilmente le sue tecniche, aprì un nuovo forno e ottenne commissioni militari dall'Inghilterra.

Il busto, opera di Giancarlo Buratti, è stato posto in città nel 2002 dal Comune di Sesto Fiorentino e da Uno Studio in Holmes, a commemorare il centenario de “The Hound of the Baskervilles”.

Ritrae un Holmes piuttosto anziano, con la sua vestaglia da casa e la “pipa preferita”, di argilla.

Esistono solo altre 4 statue di Sherlock Holmes nel mondo a Edimburgo, Londra, Tokio, Meiringen.

La Biblioteca Ernesto Ragionieri di Sesto Fiorentino è stata recentemente trasferita nella nuova sede, una magnifica villa ch era un tempo... proprio la direzione della fabbrica Ginori! E' quindi estremamnete suggestivo pensare che il busto di Holmes, esattamente a 120 anni dal primo passaggio a Sesto, sia stato inaugurato in quella che era l'ufficio di Lorenzini, là dove il grande investigatore fu effettivamente accolto e rifocillato.