Il romanzo di Soriano è ambientato nel ’74 e troviamo un Marlowe più vecchio e più solo, un detective solitario e cinico non può prender moglie, quella relazione era fallita prima di iniziare, nessuna Santippe si può intromettere nei corridoi sottili che separano la criminalità dalla legge.

A Los Angeles Soriano si reca per la prima volta solo alcuni mesi dopo la pubblicazione del romanzo, visita la tomba del grande attore comico e vi lascia una copia del suo libro.

Nel 1976, in seguito al colpo di stato, Soriano è costretto ad abbandonare l’Argentina e si reca prima in Belgio e poi a Parigi, dove rimase fino al 1984.

Sege un po’ le orme che furono di Gardel e poi di Julio Cortazar, illustri connazionali in esilio.

Al suo rientro a Buenos Aires la pubblicazione dei suoi libri lo porta al successo, non solo in Sudamerica, ma in tutto il mondo.

Muore il 29 gennaio del 1997 a Buenos Aires, vittima di un cancro ai polmoni; la sua morte passa pressochè inosservata, lo stesso anno infatti avviene l’omicidio di Versace e la morte di lady Diana, a settembre in Italia c’è il terremoto delle marche e dell’umbria, per Soriano, ma per gli scrittori in generale, c’è ben poco spazio.

Tuttavia il giornale Il Manifesto, con cui Soriano aveva collaborato, il giorno della sua morte gli dedicò la prima pagina.

I romanzi Triste, solitario y final, Mai più pene né oblio, Quartieri d'inverno e La resa del leone sono stati pubblicati in molti paesi e tradotti in varie lingue.

Ha ottenuto vari premi come il Raymond Chandler Award, in Argentina è stato premiato dalla fondazioni Konex e Quinquela Martín.

Impegnato nella lotta per la dignità nel suo paese, censurato e perseguitato dalla dittatura militare, Soriano è uno degli scrittori imprescindibili per capire la realtà e la letteratura argentina.

Amico di molti scrittori, Eduardo Galeano l’ospitò nel suo libro Splendori e miserie del gioco del calcio con un racconto. Tra i suoi titoli su ricorda:

Ribelli, sognatori e fuggitivi (1987), Un'ombra ben presto sarai (1990), Pensare con i piedi (1994)

L'ora senz'ombra (1995) e il bellissimo Fútbol (1998), una raccolta di scritti presenti nelle precedenti opere che comprende anche il racconto lungo Memorie del Míster Peregrino Fernández.

Grande appassionato di calcio, nota la sua simpatia per il club argentino San Lorenzo de Almagro, la passione per questo sport si riflette nella sua letteratura, soprattutto nei testi appena citati, piccoli gioielli della narrativa sportiva.

È sulle pagine di questi libri, soprattutto Fùtbol, che abbiamo appreso del mondiale di calcio giocato nel ’42 (in piena guerra mondiale) in Patagonia; a questo mundial hanno partecipato improbabili formazioni nazionali tra le quali anche quella degli indios della Terra del fuoco, arbitro della competizione il figlio di Butch Cassidy.

La capacità di contaminare i vari generi, giornalismo, romanzo picaresco, romanzo di formazione, racconto poliziesco, ne fanno un autore capace di leggerezza e di nostalgia che possiamo tranquillamente ricondurre a delle atmosfere poetiche, alla volontaria sospensione dell’incredulità come diceva Keats.

[1] Infatti il Poodle Spring è una razza di barboncino.