Quinto numero per la neonata collana “Segretissimo EXTRA” (Mondadori), che questo novembre presenta Costa: L'elefante bianco di Secondo Signoroni.

La trama

Che legame può avere una bomba che devasta un hotel a Milano con la scomparsa di due tecnici sanitari italiani in Costa d’Avorio? Per scoprirlo, l’Arma ha deciso di inviare il luogotenente Dario Costa nel paese africano. Il suo contatto sul campo è Kano Bonakanda, chiamato l’Elefante Bianco forse per la sua stazza imponente, o forse per la lentezza con cui prende le sue decisioni. Personaggio controverso, ammantato da un’aura mitica fatta di luci e ombre. Se esiste un uomo che può conoscere la pista giusta da seguire è proprio lui, depositario dei segreti di tutte le parti in causa. Sempre che intenda collaborare. E sempre che Costa rimanga in vita per il tempo necessario a compiere la missione.

L’incipit:

Sotto il cielo di piombo, avevo visto i vapori sulfurei e tossici esalare dalle strade, dopo che dodici ore di sole implacabile avevano calcinato i tetti e arso le facciate delle case. Le forme squadrate dei grattacieli, le piramidi aguzze del moderno skyline, il rosso spento delle tegole dei vecchi palazzi e le futuristiche strutture di cemento, acciaio e cristallo sfumavano contro l’orizzonte lontano che virava al seppia. Soffocate dall’afa, le vie affondavano dritte nel cuore della città, e la polvere avvelenata uniformava i colori delle colonne di macchine.

La notai oltre lo svincolo del Corvetto, ferma a un semaforo che segnava il verde, impegnata ad armeggiare col cellulare. Non ebbi dubbi appena scorsi la testa mezza rasata e la criniera giallo-viola, la maglietta sbracciata d’un paio di misure troppo stretta, i pantaloncini bianchi che lasciavano poco all’immaginazione, la borsa a frange, e i sandaletti rossi col tacco folle. Una Honda 750 la sfiorò, il ragazzo curvo sul manubrio le gridò qualcosa e lei, senza alzare lo sguardo dai tasti, rispose sollevando il medio.

— Brigadiere, superi il semaforo e accosti a destra: la controlliamo — ordinai sospirando e altrettanto fece il sottufficiale al volante, dopo un’occhiata all’orologio sul cruscotto. Eravamo a bordo di un’Alfa 156 con targa civile, entrambi in borghese, col condizionatore che aveva smesso di funzionare appena lasciata la caserma. Ci avevano spedito fra i caseggiati dormitorio dell’hinterland a raccogliere testimonianze su un individuo senza storia, e che mai ne avrebbe avuta una senza il proiettile che gli aveva spappolato la milza. Era un bravo ragazzo, un benzinaio coinvolto per caso in una sparatoria fra balordi, e la pratica sarebbe finita agli atti appena rientrati in ufficio. La ragazzina ferma al semaforo sollevava invece più sospetti del lecito.

L'autore

Di professione chimico, Secondo Signoroni non può essere definito scrittore “solo per hobby”, e la sua produzione di romanzi e racconti spazia dal genere giallo alla spy story. Vincitore del Mystfest in sezioni diverse nelle edizioni 1975, 1976 e 1977, è stato tradotto in Slovacchia e Russia. È nato a Lodi, dove risiede con la moglie e la figlia.

Info

Costa. L'elefante bianco di Secondo Signoroni (Segretissimo EXTRA n. 5), 294 pagine, euro 5,90