Assassinio a Venezia di e con Kenneth Branagh è in sala e, in una recente intervista a “Screen Rent”, il bisnipote di Agatha Christie, James Prichard, executive producer del nuovo ciclo di film ispirato ai romanzi della scrittrice (Assassinio sull’Orient-Express, 2017 e Assassinio sul Nilo, 2022), ha parlato di ciò che, a suo dire, rende unica l’interpretazione che Branagh propone di Hercule Poirot, il celebre detective belga che ha esordito in libreria nel 1920 con The Mysterious Affair at Styles (Poirot a Styles Court).

Il nuovo film si svolge nel secondo dopoguerra e ci mostra un Poirot in pensione, auto-esiliatosi a Venezia. L’amica scrittrice Ariadne Oliver lo coinvolge in una seduta spiritica che ha luogo in un inquietante palazzo, alla vigilia di Ognissanti e si troverà a indagare sul misterioso, “soprannaturale” omicidio di uno dei presenti.

Kenneth Branagh (Hercule Poirot) e Tina Fey (Ariadne Oliver) in una scena di "Assassinio a Venezia"
Kenneth Branagh (Hercule Poirot) e Tina Fey (Ariadne Oliver) in una scena di "Assassinio a Venezia"

La pellicola si segnala per i marcati accenti horror e si differenzia notevolmente dal romanzo d’origine (Hallowe'en Party, pubblicato in Inghilterra nel 1969 e in Italia l’anno dopo con il titolo Poirot e la strage degli innocenti).

La prima edizione italiana di "Hallowe'en Party"
La prima edizione italiana di "Hallowe'en Party"

Nell’intervista James Prichard dichiara: “Secondo me una delle cose che Ken e Michael Green, lo sceneggiatore, hanno portato a questi film è una profondità di Poirot che non sembra ci sia nei libri. In Assassinio sul Nilo, per esempio, hanno raccontato un trascorso, tutto inventato da Michael e Ken: le sue esperienze durante la Prima guerra mondiale, per raccontare da dove arrivino i suoi baffi. Ma penso che quello che aggiungono alle storie della mia bisnonna sia una sorta di analisi di Poirot […]."

"Gli stanno concedendo di svilupparsi sia nei singoli film, sia nella serie", prosegue Prichard. "In questo film vedete che all'inizio Poirot è in pensione – Poirot è uno che si ritira spesso ma comunque non lavora più – e poi arriva Ariadne Oliver che lo fa uscire di nuovo dal guscio. E lo vedete mentre affronta il caso. Alla fine è diverso da com'era quando ha iniziato. È una delle cose più affascinanti di quello che Ken e Michael portano al personaggio di Poirot e al lavoro della mia bisnonna.”

Poirot a Venezia
Poirot a Venezia