Con il romanzo La casa di pan di zenzero (Pepparkakshuset, 2008) la Dalai editore fa esordire nel nostro paese una scrittrice svedese, Carin Gerhardsen che nulla ha da invidiare ad autori del calibro di Stieg Larsson e Camilla Läckberg.

I successivi romanzi della serie, che saranno pubblicati dalla Dalai editore sono: Mamma, pappa, barn (2009) e Vyssan lull (2010) che speriamo di leggere quanto prima.

Ai tanti scrittori del Nord Europa che sono stati tradotti nel nostro paese in questi ultimi anni, ora si aggiunge il nome della matematica svedese Carin Gerhardsen che con la serie Hammarby ha scalato prima le classifiche dei bestseller in Svezia e successivamente è stata tradotta in molti altri paesi.

Nel romanzo il lettore seguirà le indagini del commissario Conny Sjöberg che lavora a Stoccolma nel quartiere di Hammarby. Deve indagare sulla morte violenta di un uomo, il cui corpo è stato trovato nella villa di una vecchia signora che al momento del delitto era ricoverata in ospedale.

Un omicidio “anomalo” in quanto la persona uccisa aveva una vita normalissima e apparentemente non aveva nemici. Nel volume i capitoli si alternano quelli delle indagini con quelli dove agisce il serial killer (praticamente in Svezia non si ha notizie di serial killer) che descrive in prima persona i suoi efferati delitti.

Nel prosieguo della lettura, si apprendono in parte le motivazioni per cui il killer è indotto a uccidere. Sono delle cause che risalgono in un lontano passato quando sia il killer che le vittime erano dei ragazzini. Ed ecco il punto di vista del killer:

«Io appartengo al popolo degli invisibili. Il popolo che percorre la vita a capo chino, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche e dalle congiunture. Per noi la congiuntura è sempre negativa, c'è sempre nebbia. Teniamo la testa bassa per paura di prendere un pugno in faccia o un calcio nello stomaco. Ma potremmo farne a meno, noi non ci nota nessuno.»

L’autrice 

Carin Gerhardsen  è nata nel 1962 in Svezia a Katrineholm. Si è laureata in matematica all’Università di Uppsala e ha vissuto per un certo periodo a Londra. Attualmente vive a Stoccolma.

Ha iniziato a scrivere molto giovane, poi ha preferito proseguire la propria attività scientifica. È tornata alla letteratura pochi anni fa e nel 2008 ha pubblicato La casa di pan di zenzero, il primo volume della «Serie di Hammarby» (che verrà pubblicata integralmente da Dalai editore), con cui ha subito eguagliato i successi di Stieg Larsson e Camilla Läckberg.

la “quarta”: 

È un tardo lunedì pomeriggio di novembre a Stoccolma, la neve cade fitta e il buio già sta calando sulla città. Un uomo sale sulla metropolitana, si abbandona sul sedile. Osserva le facce grigie e tristi che lo circondano e si sente felice. Forse no, felice è troppo, ma senz’altro è soddisfatto: ha un buon lavoro, è sposato, è padre di tre figli. Una sola cosa lo inquieta: uno sguardo insistente riflesso nel finestrino. Quando alla sua fermata l’uomo scende, non si accorge che qualcuno lo sta seguendo…

Inizia così l’incubo in cui precipiterà Stoccolma per giorni, una serie di efferati omicidi apparentemente irrelati che terranno in scacco la polizia, incapace di venirne a capo, tra errori e false piste. L’indagine viene affidata a Conny Sjöberg, commissario della stazione di Hammarby, e alla sua squadra. Poco alla volta il poliziotto dovrà ricostruire le motivazioni che spingono l’assassino a uccidere. Sarà una lotta contro il tempo e contro le sue stesse paure. Ma forse la soluzione è contenuta nella risposta a un’unica domanda: quanto a lungo può attendere la vendetta?

Carin Gerhardsen, La casa di pan di zenzero (Pepparkakshuset, 2008)

Traduzione Renato Zatti e Gabriella Bonalumi

Dalai editore, collana Romanzi e racconti 532, pagg. 253, euro 18,00