È diventata mitica la passione di Isaac Asimov nel raccontare storie che vedono protagonista se stesso e i propri amici scrittori, mascherati dall’etichetta “Vedovi Neri”. Il Giallo Mondadori ORO (n. 19) presenta questo mese in edicola un gradito ritorno: Il Club dei Vedovi Neri (Casebook of the Black Widowers, 1980).

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Dalla quarta di copertina:

Esiste un club a New York, formato da sei membri, che si riunisce una volta al mese per una cena molto speciale. A ognuno di questi banchetti è invitato un ospite d’onore a cui si richiede, in cambio, di sottoporre ai commensali un enigma apparentemente insolubile. Che si tratti di rintracciare una donna sconosciuta con l’unico indizio di un antico simbolo, discolpare un innocente accusato dell’omicidio di un usuraio o decifrare l’ultimo messaggio di un agente segreto eliminato dal nemico, spetta alle sofisticate intelligenze raccolte intorno alla tavola l’arduo compito di svelare l’arcano. Immancabilmente, però, dodici casi su dodici, la soluzione del mistero verrà offerta da un personaggio davvero insospettabile. Qualcuno che prende parte ai simposi dei Vedovi Neri da un punto di vista privilegiato. L’ineguagliabile Henry, il cameriere.

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Ecco l’incipit della Nota dell’autore:

Per non so quale motivo, probabilmente grazie a quella tenera, amabile modestia che intride tutto l’essere mio, vivo nel costante timore che qualcuno tenti di fermare il continuo fluire dei miei scritti, delle mie pubblicazioni.

Per esempio, nel lontano marzo 1971 scrissi per “Ellery Queen’s Mystery Magazine” un breve racconto poliziesco che s’intitolava Il Vedovo Nero. Avevo pensato a un unico racconto, ma Frederic Dannay (Ellery Queen) lo presentò come il primo di una nuova serie e fu così che ne scrissi un secondo, e poi un terzo...

A ogni racconto che scrivevo, tremavo per paura che Fred, o qualcun altro, mi dicesse: “Va bene, basta così”.

Per mia fortuna, nessuno mi disse “Basta”.

Quando ormai avevo scritto dodici racconti di quella serie, decisi che ce n’era abbastanza per un libro, che intitolai Tales of the Black Widowers e venne pubblicato dalla Doubleday nel 1974. Poi ne scrissi altri dodici, li raccolsi in un altro volume dal titolo More Tales of the Black Widowers, pubblicato dalla stessa casa editrice nel 1976.

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Isaac Asimov (Petrovichi, Russia, 1920 - New York 1992), laureatosi in chimica e biologia alla Columbia University nel 1939, ha iniziato a scrivere racconti a soli undici anni e ha raggiunto il successo negli anni Cinquanta con la Trilogia della Fondazione, premiato nel 1966 come il miglior ciclo fantascientifico di sempre, e con i racconti del “Ciclo dei Robot”. Oltre che opere di fantascienza, ha pubblicato gialli e numerosi bestsellers di divulgazione scientifica, storica e letteraria.

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Il Club dei Vedovi Neri di Isaac Asimov (Il Giallo Mondadori ORO n. 19), 266 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Antonio Ghirardelli