Ladri come noi (Thieves Like Us, 1937) è uno dei due magnifici romanzi scritti negli anni trenta da Edward Anderson un uomo che ha vissuto in pieno la Grande Depressione e che nella sua vita ha fatto decine di mestieri. Prima giornalista per un quotidiano locale, poi marinaio, pugile e musicista e quando la Grande Depressione 1930 colpì l’America vagò per il paese facendo la classica vita da “hobo” con lavori saltuari, viaggiando da clandestino sui treni.

Tutte queste esperienze gli permisero poi di tornare a fare il giornalista e scrivere solo due romanzi, di cui Ladri come noi è il secondo, un romanzo che per ben due volte ebbe una trasposizione sul grande schermo.

In Ladri come noi, Anderson racconta la storia di tre detenuti: Elmo "Chicamaw" Mobley, TW "T-Dub" Masefield e Bowie Bowers, fuggiti dalla prigione, si nascondono in un primo tempo in una “tana” sicura preparata da un loro amico e qui Bowie conosce e corteggia una giovane ragazza di nome Keechie.

I tre poi tornano a fare l’unico lavoro che sono bravi a fare, quello di rapinare banche; nei vari spostamenti ognuno di loro racconta agli altri, per quale motivo sia finito in prigione ed è chiaro che la strada che stanno percorrendo non avrà nessuna via d’uscita.

Dalle varie rapine compiute ognuno di loro spera di mettere da parte una forte somma per ritirarsi dal “lavoro” e fare una vita normale come tanti altri onesti cittadini, ma il denaro facile sembra scivolare dalle loro dita tra alcool, gioco d’azzardo e donne.

Bowie e Keechie, continuano a sperare di chiudere con quella vita, fatta di fughe e rapine, anche se inconsciamente sanno che non c’è alcuna speranza di uscire da quel tunnel e che non ci sarà un “happy end” .

Un romanzo che dopo circa settanta anni è ancora attuale e godibile, con una scrittura che è vivace, fresca e succinta. L’autore è stato grande nel catturare l’atmosfera di quegli anni.

Le opinioni di due grandi scrittori:

«Uno dei grandi romanzi dimenticati degli anni Trenta» Raymond Chandler

«I suoi dialoghi sono piani come la prateria e limpidi come il vasto cielo. Un capolavoro che, a distanza di mezzo secolo, ancora risulta autentico» Lawrence Block

L’autore:

Edward Anderson (Weatherford, 1905 – Brownsville, 1969)

Giornalista e scrittore originario del Texas, è stato marinaio, pugile, commesso, suonatore di trombone e, dopo la crisi del 1929, lavoratore stagionale e vagabondo. Dalla fine degli anni Trenta si dedica esclusivamente al giornalismo, non prima di aver pubblicato due romanzi di enorme successo: Hungry Men (1935) e Ladri come noi (1937).

la “quarta”:

Ancora una banca, un'ultima rapina e Bowie potrà ritirarsi e vivere tranquillo con Keechie, la figlia del proprietario di una stazione di servizio sperduta nella prateria. Insieme a T-Dub e Chicamaw, evasi con lui dai lavori forzati, Bowie lotta per sopravvivere nell'America spietata degli anni Trenta: il furto è per loro una professione come un'altra, non più disonesta di quelle, certo meno pericolose, di politico, avvocato o uomo d'affari. Né eroi né vittime, i personaggi scolpiti dalla scarna prosa di Edward Anderson percorrono con disincanto e caparbia determinazione una strada che sembra non avere uscita. L'autore ne scandisce la vita con ritmo implacabile e col rispetto che può avere per gli emarginati dalla società chi, come lui, aveva vissuto per anni di lavori stagionali, viaggiando sui treni come clandestino. Dal romanzo sono stati tratti due classici del cinema, La donna del bandito di Nicholas Ray e Gang di Robert Altman, entrambi debitori del duro realismo di Anderson.

Edward Anderson, Ladri come noi (Thieves Like Us, 1937)

Traduzione Attilio Veraldi 

Castelvecchi Editore, collana Narrativa, pagg. 186, euro 16,50