Herbert Adams, solo da pochi mesi è stato nuovamente pubblicato in Italia; eppure molti anni fa, godette di parecchia notorietà.

Nacque a Londra il 16 aprile 1874. A trentun anni, gli fu pubblicato il suo primo romanzo, non di genere giallo, A Virtue of Necessity (la critica maggiormente accreditata indica come data il 1904; tuttavia alcune fonti, sempre britanniche, indicherebbero una data precedente, il 1899), ma che non sortì apprezzabile successo, per cui pensò bene di buttare alle ortiche almeno per il primo momento le sue velleità letterarie e accettò un impiego in una agenzia immobiliare, dove lavorò per parecchi anni (alcune fonti riportano “trenta”).

A distanza di circa vent’anni dal primo tentativo, nel 1924, quindi a cinquant’anni, riprovò a tentare la carriera letteraria e questa volta gli andò bene: il successo riportato con The Secret of Bogey House, romanzo in cui traspose la sua passione per i prati verdi del golf,  lo convinse a dedicarvi gran parte del suo impegno. Da quel momento in poi, scrisse 55 romanzi, cui si deve aggiungere una raccolta di racconti imperniati sul golf, dei quali uno solo è poliziesco.

Nonostante il numero cospicuo delle sue opere potrebbe far pensare che non si trattassero di opere impegnative, soprattutto perché scritte in un tempo relativamente breve ( trentaquattro anni: dal 1924 al 1958), con una media anche di due-tre romanzi scritti in uno stesso anno, in realtà Adams fu ammirato per la freschezza delle situazioni che non degeneravano mai in eccessi umoristici.

Il suo primo personaggio preferito fu Jimmy Haswell, un avvocato penalista di Londra che aiuta la polizia a sbrogliare matasse troppo complicate per essa: Adams lo fece esordire proprio in The Secret of Bogey House, cui poi seguirono altri 8 romanzi con lui protagonista.

A metà degli anni Trenta, Adams sentì il bisogno di rinverdire i fasti, rinnovando la sua offerta, e inventò un nuovo personaggio, Roger Bennion, un golfista figlio di un baronetto, che fu fatto esordire in The Old Jew Mystery, 1936: altra critica indica l’esordio in Death Off the Fairway, romanzo sempre del 1936; noi ci sentiamo di appoggiare questa seconda tesi: se infatti personaggio principale è un golfista, sarebbe illogico farlo esordire in un romanzo che non sia legato al golf.

A questo esordio seguirono altri 27 romanzi che si snodarono fino al 1958, dei quali 4 sono legati espressamente al golf: Death Off the Fairway, The Nineteenth Hole Mystery, One to Play, Death on the First Tee.

Al di là comunque delle serie, basate sull’azione di un personaggio principale fisso, Adams scrisse anche altri romanzi gialli, sempre però che avessero come leit motiv il golf. Tra questi si segnala soprattutto The Body In The Bunker, 1935 un romanzo dalla fattura eccezionale, ancora inedito in Italia.

Adams pubblicò anche parecchi racconti, una serie dei quali incentrata ancora una volta sul golf: The Perfect Round, 1927.

Con altro pseudonimo, Jonathan Gray, Adams pubblicò altri due romanzi polizieschi:

Safety Last, 1934; The Owl, 1937.