Il vampiro del Sussex è sicuramente una delle storie più divertenti e piacevoli di tutto il Sacro Canone. Leggerla da una chiarissima idea della proverbiale flemma inglese, grazie alla quale, pur trattando di argomenti non usuali si riesce comunque a mantenere un approccio concreto e professionale al problema. Si chiama Bob Ferguson il nuovo cliente di Holmes, già noto al Dottor Watson per il suo passato di giocatore di rugby. In casa Ferguson le cose non vanno molto bene, la nuova signora, di origine peruviana, è stata vista per ben due volte assalire il piccolo Jack, figlio della prima moglie di Bob e cercare di mordere sul collo il proprio figlioletto. La risposta non può che essere una: si tratta di vampirismo. Ma Holmes non si lascia certo abbindolare da simili credenze e fantasticherie; il problema di sicuro esiste ma è certamente di origine terrena. Un’interessante chiacchierata con il piccolo Jack svelerà purtroppo una triste verità. La Granada decise di fare di questa avventura un lungometraggio di ben centoventi minuti. Allo scopo, naturalmente, fu necessario allungare la storia e lo sceneggiatore Jeremy Paul decise, come era ovvio, di pescare a piene mani nel repertorio classico del cinema horror di autore. La storia, in questo modo, sfrutta a proprio vantaggio gli inevitabili rimandi al gotico e al grottesco. La prima edizione de L’Avventura del Vampiro del Sussex venne pubblicata su The Strand Magazine del 1924. Passiamo ora al prossimo titolo Il cliente illustre. Chi di voi si chieda chi sia questo cliente illustre da cui prende il titolo la vicenda, rimarrà sicuramente a bocca aperta quando verrà a conoscenza del nome di questo assistito tanto celebre. Beh, pare proprio che il cliente tanto stimato sia addirittura Sua Altezza Reale Edoardo VII in persona. Questa tesi, già nota da tempo dagli appassionati del Canone, pare sia stata confermata dal Principe Carlo d’Inghilterra che, in una lettera inviata alla Sherlock Holmes Society di Londra, sottolinea il coinvolgimento di Sherlock Holmes in una vicenda che ha interessato la sua famiglia. Ma la certezza della veridicità di quanto sopra non la si potrà mai avere, dato che il ricco benefattore, per conto del quale il Colonnello Sir James Davery si rivolge a Holmes, preferisce rimanere nell’anonimato. La questione è delicatissima: Violet del Melville, figlia del celebre generale, si è perdutamente innamorata del barone austriaco Grunner, un uomo assolutamente privo di scrupoli, noto cacciatore di doti e sospettato di avere persino assassinato molte delle sue precedenti compagne; ma un cuore innamorato non vuole ascoltare ragioni, neppure quelle riportate da un famoso e importante investigatore quale è Shelock Holmes! In suo aiuto viene una certa Kitty Winter, ex innamorata di Grunner che dopo essere stata sedotta e abbandonata del Barone cerca vendetta. Miss Winter svela l’esistenza di un diario che l’impostore custodisce gelosamente e che aggiorna costantemente prendendo nota di nomi, descrizioni minuziose e completo persino di ritratti fotografici. Sicuramente se Violet potesse vedere e leggere quel taccuino redatto personalmente dal suo fidanzato si deciderebbe a rompere la promessa di matrimonio. Holmes e Watson avranno un bel po’ da fare e dovranno guardarsi alle spalle: Grunner è furbo e pericoloso. La versione della Granada, nonostante la parte iniziale, è molto fedele all’originale e ci restituisce con accuratezza persino il famoso tentativo di uccidere Holmes che tanto spaventa il buon Dottor Watson.