Nel nuovo romanzo di Massimo Pietroselli La porta sulle tenebre (Mondadori) c’è molto da fare per l’ispettore di Pubblica Sicurezza Corrado Archibugi, giovane funzionario piemontese per cui il cupo mondo romano è davvero una “terra di frontiera”, e per l’ispettore Onorato Quadraccia, ex sbirro papalino, grandiosa figura di uomo introverso e violento, ma con una sua vulnerata sensibilità tutta da scoprire. Una “strana coppia” nella più bella tradizione del poliziesco di qualità. Il romanzo di Pietroselli mette in scena un mondo ricco di note sulfuree e di fantasmi fin de siecle nel quale si riodono gli echi di Poe e dei romanzi d’appendice, la grande tradizione “nera” che ha popolato gli incubi di generazioni di lettori. Ma non solo. Leggendo questa storia ottocentesca si ha la netta sensazione di sentire qualcosa di noto, la voce impostata di un’Italia del malaffare che non è passata di moda con i cappelli a cilindro e le carrozze.

Roma, 1875. La “città eterna”, da poco capitale del recente Regno d’Italia, ha due facce, entrambe inquietanti. E’un luogo anfrattuoso, fatto di vicoli bui, abitati da una plebe miserabile e potenzialmente pericolosa, che permane nello stato di torpida ignoranza cui l’hanno ridotta secoli di amministrazione papalina e celebra le gesta dei vari “Er più”, o guappi di quartiere le cui prepotenze scintillano sulla punta del coltello. Ed è un territorio di conquista, la città del futuro per la quale i piemontesi hanno grandi progetti di espansione.

Il vecchio e il nuovo si incontrano e deflagrano, ma non si presentano con il loro aspetto migliore. Da una parte, le superstizioni, la tenebra. E dall’altra la corruzione, l’intrigo, il maneggio politico e finanziario.

Questa è l’aria soffocante che grava su Roma quando tre feroci delitti la scuotono: il giorno di carnevale, mentre la folla mascherata impazza per le strade, l’editore Raffaele Sonzogno, proprietario del giornale “La Capitale”, viene massacrato a coltellate. Sei mesi dopo, un ragazzo viene trovato ucciso e marchiato – pare – dall’enigmatico simbolo di una doppia W, mentre il corpo gonfio di una “vescica”, una vecchia mendicante, viene ripescato nel Tevere. Contemporaneamente sparisce Guido Tremolaterra, giornalista ambiguo e scrittore di un orrorifico romanzo pubblicato a puntate: Il mistero del dottor Bellacuccia.

Nato a Roma nel 1964, laureato in ingegneria, Massimo Pietroselli esordisce nella fantascienza vincendo il Premio Urania con il romanzo Miraggi di Silicio (Urania Mondadori, 1995), seguito nel 2004 da L'undicesima frattonube (DelosBooks).

Nel 2005 vince il Premio Tedeschi con un romanzo giallo ambientato nella Roma del 1875, Il palazzo del diavolo (Giallo Mondadori, 2005), nel quale compaiono per la prima volta gli ispettori di Pubblica Sicurezza Corrado Archibugi e Onorato Quadraccia, protagonisti de La porta sulle tenebre.