“I protagonisti di questo romanzo sono poliziotti veri, autentici professionisti dell’investigazione. Dopo l’estate del sacrificio di troppi servitori dello Stato, l’arresto di Giuseppe “Piddu” Madonia nel settembre del ‘92 rappresenta ancora oggi, assieme alle operazioni che negli anni successivi hanno consentito di catturare numerosi altri latitanti di spicco di Cosa Nostra, uno dei più significativi successi delle istituzioni nella lotta contro il crimine organizzato.”

 

Queste parole vengono direttamente dalla voce del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Antonio Manganelli.

Crediamo che non c’è persona più adatta e competente a dare un benvenuto al romanzo L’ultimo indizio scritto da un poliziotto che risponde al nome di Piernicola Silvis.

Piernicola Silvis è nato a Foggia nel 1954. Subito dopo essersi laureato in giurisprudenza partecipa ad un concorso per commissario di polizia, lo supera e nel 1981 frequenta un corso di sei mesi presso l’Istituto Superiore di Polizia di Roma e da li inizia la sua carriera.

E’ primo dirigente della Polizia di Stato e in passato è stato capo della Squadra Mobile di Vicenza e capo di gabinetto della questura di Ancona.

Ha già pubblicato il romanzo Un assassino qualunque (Fazi Editore, 2006). Romanzo che ha vinto il Premio Franco Fedeli 2006, nella sezione scrittori poliziotti.

Il presente romanzo è la storia vera dell'operazione di polizia che portò alla cattura, nel settembre del '92, del boss mafioso Giuseppe 'Piddu' Madonia, numero due di Cosa Nostra, primo capo della commissione arrestato dopo le stragi di Falcone, Borsellino e degli agenti di scorta. Un romanzo autobiografico nella parte investigativa, ammantato della malinconia che nello stesso tempo investe la vita privata del protagonista.

 

Cosa è scritto nella "quarta":

 

Date, fatti, parole, e soprattutto nomi. Ogni cosa raccontata in questo

libro è assolutamente vera, vissuta, sofferta il capo della polizia Antonio Manganelli, Gilberto Caldarozzi, Guglielmini e gli altri colleghi di Piernicola Silvis, funzionario della Polizia di Stato, sono i protagonisti autentici di questo diario dalla trincea” nell’anno cruciale della guerra tra Stato e Cosa Nostra, il 1992. I cadaveri della primavera e dell’estate di Palermo, Falcone e Borsellino, pesavano ancora sulla coscienza collettiva del paese, quando l’autore di questo racconto si trovò catapultato nell’indagine che portò alla rocambolesca cattura del numero due di Cosa Nostra, Francesco “Piddu” Madonia, intercettato quasi casualmente durante una sua breve trasferta in Veneto. E una lotta contro il tempo quella di Manganelli, Silvis e Caldarozzi, una lotta per dare inizio alla riscossa contro una stagione di terrore imposta alla Sicilia e all’Italia tutta dal clan dei Corleonesi, ma anche una battaglia pericolosa e logorante per chi la porta avanti.

Mentre l’indagine prosegue, la vita privata di chi racconta va a rotoli: c’è da pedinare e appostarsi, intercettare e non dormire, sudare freddo e aver paura, fino all’arresto del boss, un epilogo che segnò l’inizio di una nuova speranza per il paese.

 

L’ultimo indizio di Piernicola Silvis (2008, Fazi Editore, pag. 269, euro 17,00) ISBN 978-88-8112-937-9