Nato e cresciuto nel Michigan, Loren D. Estleman si e' laureato nel 1974 alla Eastern Michigan University in Letteratura Inglese e Giornalismo. Ha pubblicato 60 libri e centinaia di racconti e articoli. Profondo conoscitore nonche' cultore di tutte le opere di Sir Arthur Conan Doyle aventi Sherlock Holmes come protagonista (il cosiddetto "Canone"), Estleman e' membro della Societa' holmesiana "Gli Irregolari di Baker Street". Ha dedicato al grande detective i pastiches "Sherlock Holmes Contro Dracula" (1978) (tradotto da Gargoyle nel 2008) e il qui presente "Dottor Jekyll e Mr Holmes" recentemente offerto al pubblico nuovamente dalla Gargoyle books.

 

Ogni buon pastiche deve dar conto e ragione al lettore riguardo le origini, che molte volte paiono pretenziose e/o scontate. Estleman non brilla particolarmente per originalità, eppure la consistenza del rocambolesco ritrovamento dell'ipotetico manoscritto originale conquista per la simpatia (solitamente si fa risalire l'opera ad un manoscritto originale da ricondurre ad un altro narratore, di cui l'autore risulterebbe essere solo curatore stilistico e completerebbe solo marginalmente il plot). Per tutelarsi da eventuali attacchi viene messo nero su bianco come l'opera possa scostarsi da "Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Hyde". Al contrario di quanto ci si possa aspettare, non un sentimento di umilta' spinge a tali precisazioni. Infatti la voce narrante afferma di riportare fatti di miglior qualita':" Cio' dipende senza dubbio dal fatto che i miei appunti scaturiscono dall'osservazione diretta degli eventi al tempo in cui si svolsero". Il rischio di trasformare il pastiche in un pasticcio sembra inevitabile anche per il lettore più illuminato. L'autore con un colpo di coda sapientemente pianificato, salva l'intero romanzo da una scontata fine. Probabilmente una parte della lucidita' di Holmes deve aver contagiato Estleman: il colpo di scena finale colloca perfettamente  l'opera nel mare della letteratura e nobilita ulteriormente il racconto di Stevenson (tirato in scena in prima persona).

 Nel qual caso un lettore disattento non avesse riscontrato il nocciolo della questione, un arguto Roberto Barbolini (scrittore, critico teatrale e redattore culturale) ci viene incontro. Va ora in scena lo scontro/fusione doppio/coppia: banalmente salta all'occhio come le iniziali dei protagonisti risuonino come diapason sintonizzati, ma sotto la scorza della banalità ci sono altri parallelismi piu' interessanti. Jekylll e Holmes sono accomunati dall'intelligenza e dalla debolezza umana (uno caduto in disgrazia per la ricerca della gloria sotto la viscida bandiera del bene comune, l'altro che si concede all'uso di droghe adducendo come scusa l'effetto benefico che la società ne riceve grazie ai suoi servigi), un secondo livello mostra come i due siano accomunati dalla determinazione (il Dr. Jekyll deve risolvere l'abominio che la sua mente ha generato, per raggiungere il suo obiettivo è disposto al sacrificio; Mr Holmes non risparmia energie cagionando la sua salute, eppure la pulsione che lo spinge a risolvere il mistero lo riduce allo stremo delle forze). Un terzo parallelismo risulta tra il detective e l'abominevole alter ego: entrambi sono puri (uno di acume e l'altro di malvagità), inarrestabili e lucidi. Il quarto e ultimo parallelismo è quello che mette a confronto il Dr. Jekyll e il Dr. John Watson: i nomi fanno aguzzare le orecchie del lettore per la similitudine, che però si limita a questo. Seguendo le avventure del detective e del dottore si evince che Watson è un buon medico, con buone intuizioni, però si limita ad essere una buona spalla, un buon commentatore e di conseguenza un buon narratore. Questo non significa che Watson sia una figura di secondo piano, perchè anche in questo romanzo si evince come la diversita' del Dr. Watson serva da contrappeso per il detective, che rischierebbe di consumarsi troppo senza il suo caro amico. Eppure come non dare ragione a Barbolini quando afferma che Watson risulta essere uno sciocco. Tanto zelo e determinazione mostra il medico, tanto Holmes lo ridicolizza, mai mancando di tatto e simpatia. Parallelamente si consuma la tragedia della lotta dei doppi: il Dr. Jekyll caparbiamente punta alla distruzione di Hyde e poco importa se tutti sappiamo quale sarà l'epilogo della vicenda. Il romanzo punta cosi' tanto l'attenzione sulle ricerche della coppia che la tragedia del doppio emerge parzialmente per poi culminare nel finale.

Il libro valente di contenuti, risulta abbellito e completato da una cura delle note mai pedante. Grazie ad esse apprendiamo aneddoti storici, brevi riepiloghi di vicende dell'investigatore che permettono di capire anche al lettore lontano dal "Canone", vicende sociali curiose e sfiziose.

Il lettore cavalca la storia e con il cuore in gola si passa dal sofa' del detective ad un tranquillo epilogo da salotto vittoriano. Con l'abilita' dello scrittore navigato si passa da ambientazioni signorili a squallidi antri senza mai perdere di vista la coerenza temporale (i cambi di inquadratura non lasciano l'amaro in bocca) e le emozioni che i luoghi possono suscitare.

Sperando che la fantasia non gli faccia difetto rimaniamo in attesa di un altra incredibile apocrifa avventura.

Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Holmes, a cura di Loren D. Estleman-titolo originale Dr Jekyll and Mr Holmes- HORROR - Gargoyle Books - 2009 - pagine 248 - prezzo 13,00 euro - giudizio: 5 stelle