Un libro consigliato dall’amico marsigliese René Barone è sempre un libro che non delude. Anzi, incanta ed esalta il gusto del giallofilo. Jean-Paul Török è un nome del tutto sconosciuto ai lettori italiani, ma non in Francia per la sua attività di sceneggiatore di Claude Sautet, di conferenziere all’Università di Paris 1, di critico cinematografico e di scrittore( ricordiamo tra le sue opere la biografia di André Breton). Qui si misura con un tema classico del Giallo: il Mistero della Camera Chiusa!
Siamo nel settembre del 1938. Nubi fosche si addensano sui cieli d’Europa. Hitler vuole i Sudati, Daladier e Chamberlain nicchiano, Mussolini media. Sulla riva elvetica del Lago Maggiore si riuniscono alcuni tra i massimi esperti del genere poliziesco per un congresso sul tema dei “crimes impossibles et des énigmes mystérieuses ”. La Francia è ben rappresentata dal giovane e brillante professore universitario Pierre Garnier, fresco sposo della bellissima ed enigmatica Solange Duvernois. Al congresso fra tutti si distingue il barone Karl Hoenig, uno dei massimi esperti di criminologia d’Europa e consigliere tra i più ascoltati di Alfred Rosenberg in materia di antropologia razziale. Il dottor Hoenig con i suoi modi teutonici confida ad un esterrefatto Garnier che sua moglie Solange si chiama in realtà Simone Lantier, è figlia di un assassino e che a sua volta ha ucciso in modo inesplicabile- in camere chiuse - i suoi tre precedenti mariti per ereditarne le ricchezze.
Poco dopo, Hoenig viene pugnalato nel suo bungalow da una donna misteriosa. Due testimoni, attraverso una finestra, assistono al delitto. Ma il bungalow è ermeticamente chiuso e nessuno ha potuto lasciarlo. L’assassina è però scomparsa. Come ha fatto? Ma nella notte del delitto accade di più: che il morto si alzi, sia visto camminare nel parco e che lo si ritrovi, poi, di nuovo morto in una grotta misteriosa.
L’affaire è nelle mani della Polizia elvetica del capitano Brenner e soprattutto nelle menti dei grandi esperti presenti sul lago, tra cui brillano l’italiano Lippi e il russo Prokosch. Sarà il mitico Andrew Carter Porges- alias John Dickson Carr- l’invitato illustre a risolvere il caso ispirandosi alla celebre soluzione fornita da Israel Zangwill.
Ma sarà la vera? Nell’epilogo, l’autore ne fornisce una alternativa di grande fascino e rigore logico in cui mostra tutta la sua conoscenza ed ammirazione per i grandi del sottogenere. Gaston Boca di “ L’ombra sul giardino”, lo stesso Carr di “La corte delle streghe”, Agata Christie in “ Sipario”, la Heyer di……etc., confezionando uno splendido romanzo dalle due soluzioni PERFETTAMENTE LOGICHE che, azzardo, resterà inedito chez nous
“L’énigme du Monte Verita” di Jean-Paul Török, France Univers, 2007 pagine215, 19 euro
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