Sherlock è un outcast che riconosce da lontano gli altri scarti della società, nega l'empatia, ma alla fine li osserva sempre nel dettaglio. Ed è proprio questa visione che la regia, in particolare quella di Paul McGuigan, mette in evidenza. La macchina da presa si fa lente d'ingrandimento, coglie i dettagli, si avvicina massimamente a oggetti e persone, ma, al tempo stesso, riesce a cogliere una visione d'insieme e interpretare i velocissimi voli pindarici di Sherlock attraverso le immagini.

Dopo varie serie TV e adattamenti cinematografici, ultimo dei quali la fin troppo rocambolesca versione di Guy Ritchie, arriva anche in Italia Sherlock, nuova versione televisiva delle avventure del detective del 221b Baker Street, trasmesso in patria dalla BBC. Tre puntate a stagione, tre piccoli film, ognuno dei quali ripercorre uno dei casi più celebri di Sherlock Holmes, ma che da subito si contraddistinguono da tutti gli altri predecessori, non fosse altro che per un piccolo dettaglio: l'ambientazione contemporanea. Niente più marsine, cappelli a cilindro, bastoni da passeggio. Lo Sherlock (Benedict Cumberbatch) creato da Steven Moffat e Mark Gatiss è un londinese dei giorni nostri, frutto della società che ci circonda tanto quanto il dottor Watson (Martin Freeman), vero dottore, reduce della guerra in Afghanistan. Ma i due creatori non hanno del tutto dimenticato i romanzi di Sir Arthur Conan Doyle, anzi. L'operazione di Moffat e Gatiss si rivela del tutto post-moderna nel riutilizzo dei materiali originali, rimescolati e riletti, inseriti tra le trame della storia con significato diverso, a volte demistificatore, come nel caso del famoso cappello di Holmes, ed è proprio per questo che la trasposizione risulta efficace, ben più convincente delle macchine da combattimento di Ritchie.

Sherlock rimane un personaggio dall'intelletto fine, sagace, osservatore privilegiato della realtà che lo circonda e di cui si fa giudice, mantenendosi distaccato, quasi con disprezzo o forse, semplicemente, frutto della sua natura ossessiva compulsiva che fa di lui un sociopatico, ma, al tempo stesso, non si sottrae al coinvolgimento emotivo, in particolare grazie alla vicinanza di Watson, Mrs. Hudson (Una Stubbs) e gli altri personaggi che gli ruotano attorno. Sherlock è un outcast che riconosce da lontano gli altri scarti della società, nega l'empatia, ma alla fine li osserva sempre nel dettaglio.

Ed è proprio questa visione che la regia, in particolare quella di Paul McGuigan (primo e terzo episodio), mette in evidenza. La macchina da presa si fa lente d'ingrandimento, coglie i dettagli, si avvicina massimamente a oggetti e persone, ma, al tempo stesso, riesce a cogliere una visione d'insieme e interpretare i velocissimi voli pindarici di Sherlock attraverso le immagini. Basti come esempio la sequenza dell'inseguimento nel primo episodio. Se la regia si fa occhio della mente dell'investigatore, la fotografia contribuisce a rendere più vivido il suo mondo, soprattutto la Londra notturna, dotata di una cristallina chiarezza che in pochi secondi può trasformarsi nel totale disorientamento dato dal miscuglio di luci e colori della grande città. In questo setting si muovono i personaggi, non solo il sociopatico Holmes di Cumberbatch e il bonario Watson di Freeman, ma tutta una galleria di comprimari, dal sadicamente malefico Moriarty, interpretato magistralmente da Andrew Scott, del quale vedremo di più nella seconda stagione, al piccato Mycroft Holmes (Mark Gatiss), volto del potere e di un amore fraterno che si esprime per vie errate, passando per una serie di facce e personalità che ben esprimono il contemporaneo, con le loro ossessioni, pulsioni e visioni. In fondo, così come in epoca vittoriana, Sherlock non indaga tanto il caso, quanto la natura umana.

Tutt'altro che eccelsa questa versione DVD italiana della prima stagione del serial. Nonostante l'immagine sia buona, l'audio ha qualche pecca nei bassi, che spesso rendono “poco pulito” il suono. Ma, ancora più grave, la totale assenza di sottotitoli sia in italiano che in inglese. Volendo, infatti, vedere la versione originale, lasciando da parte il doppiaggio che per l'ennesima volta ha affibbiato voci poco adatte ai personaggi, lo spettatore poco avvezzo all'inglese avrebbe più di un problema nel comprendere i veloci dialoghi del telefilm, spesso ricchi di termini tecnici o dialettali. Infine, si fa sentire fortemente la mancanza di contenuti extra, specialmente quando si pensa alla ricchissima versione inglese del DVD, con tanto di commenti, backstage e la prima versione di Uno stodio in rosa da 60'.

Titolo originale: Sherlock Anno: 2012 Durata: 270' (3 episodi da 90' circa)  Distribuzione: Medusa Film Genere: Detective story Cast: Benedict Cumberbatch, Martin Freeman, Una Stubbs, Andrew Scott, Mark Gatiss, Rupert Graves, Loo Brealey, Vinette Robinson Regia: Paul McGuigan (episodio 1-3), Euros Lyn (episodio 2) Formato DVD/Video: 1,78:1 Audio: Italiano Dolby Surround 2.0, Inglese Dolby Surround 2.0