Kurt Wallander è un commissario di polizia creato dalla penna di Henning Mankell. È  protagonista di molti romanzi, vive nella cittadina di Ystad, vicino a Malmö, nella contea della Scania in Svezia.

Una biografia di Kurt Wallander recita questi avvenimenti: è nato il 30 gennaio 1947, cresciuto a Malmö, la madre è morta mentre Kurt era ancora studente presso la scuola di polizia, con sua sorella, Kristina, di Stoccolma ha contatti solo sporadici.

La musica lirica è una delle sue passioni, sognava di diventare cantante lirico. Passione mantenuta anche dopo l'ingresso in polizia sul finire degli anni 1960.

Anche nella nordica Svezia arriva la protesta studentesca e soprattutto le manifestazioni contro la guerra del Vietnam, uno dei suo primi incarichi è stato proprio alle manifestazioni contro il conflitto del sud est asiatico. Come tutti gli eroi è stato ferito (accoltellato) e come tutti gli eroi torna, si risveglia dopo quattro giorni di coma, ha compiuto la sua discesa nell’Ade e ritorno.

Diventa investigatore nel 1969, dopo aver fallito il sogno giovanile di essere cantante lirico gli riesce quello della maturità, divenire investigatore, non sono molti a poter dire di aver ottenuto le stesse cose. Fallimento e successo nella sua vita sono sempre in stretta relazione.

Sposato nel 1970 con Mona, una parrucchiera conosciuta nel 1968 sul traghetto Copenaghen-Malmö, con lei ha avuto ha una figlia, Linda. Il rapporto con la moglie è contrastato da sempre.

Nel 1975, mentre Saigon viene lasciata dagli americani in fuga e Montale riceve il Nobel per la letteratura, Wallander e moglie si trasferiscono a Ystad; Mona desiderava che Linda crescesse in una città più piccola di Malmö. Per Kurt la città di Ystad significa riavvicinarsi al padre che aveva lasciato Malmö per Löderup una frazione di Ystad.

Per il filosofo Giorgio Colli è scegliendo un maestro che si comincia a essere qualcosa’, a Ystad Kurt incontra il suo maestro Rydberg: un poliziotto di mezza età dai modi bruschi ma dalle grandi capacità investigative. Rydberg sarebbe diventato il modello di poliziotto e di investigatore a cui ispirarsi, Kurt Wallander comincia a divenire quel commissario che ancora apprezziamo.

Nel 1990 Rydberg muore a causa di un tumore; Wallander ne soffre molto, spesso nei momenti di impasse in un'indagine ha provato ad uscirne immaginando cosa avrebbe fatto il primo e indimenticato maestro. A Ystad prosegue la sua carriera in polizia fino a quando nel 1990 raggiunge il grado di Commissario Capo.

La seconda metà degli anni 1980 è stato un periodo difficile, il matrimonio di Kurt e Mona è entrato in crisi e la figlia adolescente ha tentato il suicidio. I due si separano, Mona è tornata a vivere a Malmö, portando Linda con sè, Wallander vive da solo a Ystad.

Da allora, Wallander ha iniziato a mangiare disordinatamente, trascura la sua salute. Vita sofferta di un tutore dell’ordine e della legge, uno che prende le cose e i fatti della vita sul serio, quasi a portarne il peso quotidiano come un novello Sisifo.

Se per il volto del nostro Montalbano siamo abituati a immaginare le sembianze dell’attore Luca Zingaretti, per Wallander non possiamo più toglierci dalla mente l’espressione dell’attore inglese Kenneth Branagh, l’interprete scespiriano degli ultimi decenni: Il commissario Wallander è diventato infatti una serie televisiva inglese trasmessa dal 2008. Poche volte una scelta di un attore è stata così felice.

La prima stagione, composta da 3 episodi della durata di circa 90 minuti, è stata trasmessa in prima visione da BBC One sempre nel 2008, mentre la seconda stagione verrà trasmessa a partire dal gennaio 2010. La serie è interamente girata a Ystad, Svezia. In Italia, è andata in onda in prima visione a partire dal 14 giugno 2009 su SKY Cinema 1.

Come si diceva Kurt Wallander è interpretato da Kenneth Branagh che è affiancato da Anne-Britt Hoglund, Kalle Svedberg e Magnus Martinsson.

Branagh è attore dalle qualità e dai pregi indiscussi, a lui si devono alcuni arrangiamenti o edizioni cinematografiche del teatro di William Shakespeare.

Nel 1988 cura la regia di un'edizione televisiva de La dodicesima notte di William Shakespeare. Nel 1989 dirige e interpreta Enrico V, film tratto dall'omonima opera, per il quale riceve le candidature al premio Oscar come miglior regia e miglior attore protagonista. Da questo film inizia il sodalizio artistico con la prima moglie, Emma Thompson, che appare anche nei successivi lavori di Branagh, L'altro delitto (1991), Gli amici di Peter (1992) e Molto rumore per nulla (1993).

Branagh prosegue il suo rapporto con le opere di William Shakespeare anche in seguito, con il famoso Hamlet del 1996,  in cui il principe di Danimarca è ambientato in un tempo imprecisato ma che molto ricorda una corte ottocentesca, seguono Pene d'amor perdute (2000) e As You Like It - Come vi piace (2006).