Coloro che già conoscono l’opera di Wasserman si domanderanno cosa possa avere a che fare un’autrice di fantasy per young adults con il mondo del giallo e del thriller. La risposta è appunto: Dannate ragazze (titolo originale: Girls on Fire), con il quale Wasserman compie un importante cambio di direzione passando a temi decisamente per adulti, con uno stile così crudo ed esplicito da rasentare lo scabroso. Addio ai confortanti lieto fine da favola. Quello di Dannate ragazze è un mondo disturbato e morboso, nessun lettore può uscirne con animo sereno.

Protagoniste della storia sono Hannah Dexter e Lacey Champlain.

La vicenda si apre con un’inspiegabile morte. È il 1991 e il terrorismo e gli altri problemi del presente non fanno certo paura agli abitanti di un piccola cittadina della Pennsylvania, un ambiente che dietro la facciata perbenista nasconde un’atmosfera claustrofobica e decisamente sinistra. A spaventare gli abitanti del posto sono gli atti vandalici che lasciano intendere la presenza di sette sataniche e la musica della star “dannata” Kurt Cobain che invade le camere da letto delle ragazzine, in particolare di Lacey, che nutre verso il cantante maledetto una vera e propria ossessione.

È la notte di Halloween e Craig Ellison, star della squadra di basketball della scuola, nonché fidanzato della ragazza più popolare, la scintillante Nikki Drummond, si avventura nel bosco da solo. Tre giorni dopo viene ritrovato morto: una pallottola in testa e una pistola nella mano lasciano pensare a un suicidio. La vita della “tranquilla” cittadina è sconvolta da un simile evento, soltanto Nikki Drummond continua a comportarsi come se nulla fosse.

Robin Wasserman
Robin Wasserman

Nel mentre Lacey si è da poco trasferita, suscitando curiosità e sospetto nei suoi nuovi compagni di scuola per via del suo aspetto e soprattutto del suo carattere fuori dall’ordinario. Incontra Hannah, da sempre sola e priva di amici. Oltre alla solitudine, le due ragazze sono unite dal comune odio per Nikki.

Si sviluppa un legame molto forte fra le due adolescenti, ma ben presto la situazione inizia a degenerare. La determinata e carismatica Lacey sembra insidiarsi nella mente e nel cuore di Hannah, plasmandola sempre di più a propria immagine e somiglianza. Il loro rapporto si trasforma in un’amicizia morbosa, totalmente insensibile alle vicende del mondo esterno. Gravi conseguenze, psicologiche e non solo, appaiono subito inevitabili agli occhi dei lettori, soprattutto perché Lacey nutre un inquietante interesse verso il satanismo. Inutile dire che con il procedere della lettura si assisterà sempre di più a un’escalation di violenza…

In molti hanno associato Dannate ragazze al romanzo American Psycho proprio per via delle scene efferate e delle crude descrizioni che lasciano ben poco all’immaginazione, ma si tratta di un paragone piuttosto superficiale. Wasserman infatti presenta uno stile e un metodo estremamente diversi da quelli di Bret Easton Ellis.

Rimane qualche legame con le precedenti opere di Wasserman, a cominciare dall’età delle protagoniste, sempre adolescenti. La piccola cittadina di provincia e la scuola locale, che cela fra le sue mura tutti i sogni e i traumi tipici degli adolescenti, sono certamente molto simili agli ambienti che facevano da sfondo alle altre storie di Wasserman, ma questi dettagli non sono che la cornice entro cui si svolge una vicenda veramente inquietante.

Non si tratta certo dell’unica opera incentrata sul tema delle amicizie morbose fra adolescenti, ma a Wasserman va riconosciuto un certo talento nella sua capacità di delineare con grande chiarezza come, alla fin dei conti, le protagoniste non sono due, bensì tre ragazze decisamente disturbate e in grado di rappresentare tanto la vittima quanto il boia. Non solo: gradualmente diventa sempre più evidente come parte della colpa ricada anche sui genitori, capaci di nascondere personalità e comportamenti altrettanto disturbati. Infine si tratta anche di un’efficace dichiarazione di come l’apparente serenità delle graziose villette di provincia possa generare mostri ben più pericolosi di quelli delle grandi metropoli.